BidinelliSarà abbattuta a giorni, e ricostruita con moderne tecnologie in ampliamento del vicino Istituto Fermi, la palazzina ex Bidinelli di via Luosi a Modena, gravemente danneggiata dal terremoto del maggio 2012. L’edificio, che per anni ha ospitato l’Istituto Storico della Resistenza, consentirà alla scuola di dotarsi di un polo d’eccellenza per il sostegno al settore agroalimentare. Ospiterà infatti 8 nuove aule e 3 laboratori per dare un’adeguata risposta all’esigenza di spazi per le attività didattiche, per un totale di 200 alunni. In particolare verrà realizzato un laboratorio per analisi agroalimentari, da dedicare allo studio della qualità delle eccellenze alimentari modenesi, prima fra tutte l’aceto balsamico.

«In questo modo – spiega l’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Egidio Pagani – si mette a disposizione dell’istituto una struttura moderna e sicura a supporto del nuovo indirizzo di chimica, biotecnologie e materiali, di grande importanza dal momento che lo stesso istituto sta attivando diversi progetti in collaborazione con aziende e associazioni del territorio, oltre che con l’assessorato provinciale all’Agricoltura».

Acquisita negli anni Sessanta dalla Provincia di Modena, già prima del terremoto la palazzina era stata assegnata al Fermi che necessitava di nuovi spazi, ed era stato elaborato un progetto per adeguare l’edificio agli usi scolastici. Alla data del sisma l’edificio era interessato da un cantiere di ristrutturazione. A seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, tuttavia, la palazzina ha subito danni tali da rendere pericolante la facciata prospicente a via Luosi, che è stata messa in sicurezza con un intervento di somma urgenza.

«Alla luce dei danni subiti dall’immobile e del costo di ristrutturazione e di miglioramento sismico – spiega Pagani – la Provincia si è orientata verso la totale demolizione e ricostruzione, predisponendo lo sviluppo di un nuovo progetto, che avrà un costo complessivo di un milione e 400 mila euro, ai quali contribuirà la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con 500 mila euro».

La demolizione, che inizierà la prossima settimana, si concluderà entro il mese di ottobre e non interferirà con l’attività del vicino istituto Fermi.

 

UNA STRUTTURA IN VETRO E ACCIAIO

L’AMPLIAMENTO SARÀ COMPLETATO ENTRO LA FINE DEL 2014

L’idea progettuale per l’ampliamento dell’Istituto Fermi di Modena nasce dalla necessità di creare un organismo che si inserisca in una complessità di funzioni, flussi e usi già definiti dall’edificio esistente, integrandosi e completando tale sistema senza alterare i valori di fondo ma razionalizzandoli e potenziandoli. Il nuovo volume, a tre piani, non sarà edificato in diretta continuità con l’edificio preesistente, ma i due corpi saranno collegati al piano terra da un passaggio vetrato che consentirà sia l’accesso dall’esterno che il flusso tra un edificio e l’altro.

Per abbreviare i tempi di realizzazione dell’opera si è scelto di utilizzare un sistema costruttivo basato su uno scheletro strutturale in acciaio affiancato da un sistema di tamponamento in cartongesso e diversi strati di isolante, rivestito esternamente da pannelli in laminato e coronato da una copertura piana. La struttura è dimensionata per poter sostenere il carico di quattro piani fuori terra, così da renderla idonea, in caso di decisione successiva, alla realizzazione di un ulteriore piano.

Il progetto definitivo è in fase di approvazione, e la gara di appalto è prevista entro il mese di febbraio, per poter avviare e concludere i lavori entro la fine del 2014.