La seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 12 settembre, la prima dopo la sospensione estiva dei lavori, ha visto discutere diversi oggetti all’ordine del giorno. Alessia Ferrari, assessore alle Politiche culturali, ha ad esempio risposto ad una interrogazione della consigliera del PdL Giuseppina Baggio sul Museo Civico. Baggio le ha domandato quanti visitatori all’anno entrino in questa istituzione culturale, e le loro diverse tipologie, quali iniziative di promozione siano state attivate per migliorarne la conoscenza sul territorio e con quali spese. Ferrari le ha risposto (il testo completo è a disposizione richiedendolo all’ufficio stampa, ndr.) che i Musei di Palazzo dei Pio occupano una superficie espositiva di 2800 metri quadrati mentre a 6500 metri quadrati ammonta la superficie complessiva di tutti gli spazi del Palazzo dei Pio con funzioni espositive e per eventi. Le spese per la gestione ordinaria sono pari a 367 mila 601 euro tutto compreso, mentre i visitatori sono stati 22409 nel 2012, anno in cui però l’edificio ha chiuso causa sisma per un lungo periodo di tempo, 43855 nel 2011 e 36899 nel 2010. Dopo aver delineato anche i numeri relativi agli introiti da bigliettazione e vendite e quelli sulle attività didattiche Ferrari ha poi spiegato come realisticamente il 50% dei visitatori dei Musei e delle mostre provenga da fuori città, diffondendosi poi nel descrivere le attività di promozione svolte dai Musei, dal Servizio Comunicazione dell’ente locale, dal settore Turismo del Comune, attività per le quali però è difficile con precisione quantificare i reali costi. Baggio ha replicato alle parole dell’assessore che “è chiaro che il Museo è una struttura che costa molto e rende poco in un momento di difficoltà economica; la situazione va valutata meglio da parte dell’amministrazione comunale”.
A maggioranza il Consiglio comunale ha poi approvato l’adozione del Programma Attuativo 2013-14, un’integrazione all’Accordo di programma del Piano di zona per la salute e il benessere sociale 2009-2011 stipulato tra diversi soggetti. Il Piano di Zona è individuato dalla legge come lo strumento per la costruzione e realizzazione del sistema integrato di servizi e interventi sociali, con funzioni conoscitive, di programmazione territoriale e di governo: la Regione ne ha prorogata la validità anche per il 2013-14 prevedendo la presentazione di un Programma Attuativo biennale con azioni e obiettivi aggiornati da parte degli enti locali assieme all’AUsl: in particolare il Comune di Carpi, essendo praticamente tutte le funzioni oggetto di questo atto state trasferite all’Unione Terre d’Argine, ha votato l’altra sera solo le schede relative alle Politiche giovanili di sua pertinenza. Dopo gli interventi dell’assessore alle Politiche sociali e sanitarie Alberto Bellelli e della responsabile dell’Ufficio di Piano Barbara Papotti, che hanno ricordato le caratteristiche di questi strumenti di programmazione, di come siano stati costruiti in accordo con il territorio, e che ammontano a 37 milioni di euro le risorse disponibili in totale per gli interventi nel distretto carpigiano, soffermandosi sulle novità contenute nel Programma Attuativo 2013-14, l’assessore alle Politiche Giovanili Alessia Ferrari ha descritto gli interventi relativi al suo campo di intervento, diffondendosi in risposta ad una domanda del capogruppo della Lega nord Argio Alboresi sui numeri relativi ai diversi progetti previsti e avviati negli anni scorsi. Da parte dei banchi della maggioranza (i consiglieri Maria Grazia Lugli e Daniela Depietri del Pd ad esempio) sono giunti apprezzamenti per le modalità anche partecipative con cui si è arrivati a definire questo Programma; il diessino Marco Bagnoli ha chiesto di moltiplicare gli indicatori ad esempio nel campo delle Politiche giovanili per poter meglio intervenire e Francesca Cocozza (anch’essa del Pd) ha invece rammentato i tanti attori che vengono consultati per approntare il Piano di Zona, che tiene dunque conto dei bisogni del territorio. La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti ha criticato dal canto suo l’approccio che sta alla base di questi strumenti di programmazione, “dispersivo, che mostra poco coraggio e poca attenzione alla sussidiarietà” e Argio Alboresi infine ha lamentato il fatto che “si diano soldi a tutti in questa fase e che il Consiglio non conti nulla visto che è l’Unione a decidere”. La delibera è stata votata da Pd, Idv, Lista Carpi 5 Stelle, PdL, con l’astensione di Luca Lamma (indipendente) e ApC e il voto contrario della Lega nord.