Dante_MazziLe recenti vicende del termovalorizzatore e della CA.RE. di Fossoli di Carpi sollevano problemi di carattere politico e amministrativo.

Dal punto di vista politico non solo si sono deteriorati i rapporti tra gli alleati della maggioranza, ma addirittura si sono create delle evidenti fratture all’interno del PD. Non tutti i consiglieri, ma anche assessori e dirigenti del partito, hanno digerito le motivazioni rassicuranti di Sabattini e Pighi. Al contrario hanno esternato pubblicamente con toni anche molto forti il loro malcontento, che tra l’altro era già affiorato in altre circostanze. Viste le reazioni è difficile ipotizzare che tutto possa essere messo a tacere e si concluda a tarallucci e vino, salvo imprevisti e clamorosi dietrofront e rientro nei ranghi.
Pare che la riunione di lunedì scorso in Provincia non sia stata sufficiente a placare le polemiche e a rasserenare gli animi. Al contrario avrebbe allargato il solco con gli alleati di maggioranza, neppure invitati. Ma se qualcuno del PD può pensare di avere l’autosufficienza politica non ha neppure fatto i conti con una minoranza interna critica e molto rumorosa, perché stanca di essere chiamata solo a ratificare le decisioni di altri e perplessa sugli atti amministrativi.
Sabattini e Pighi hanno ripetuto che l’autorizzazione ad Hera per il termovalorizzatore era un atto dovuto. Ma era anche dovuta per legge la pubblicazione della relativa determinazione dirigenziale ferragostana sul sito web della Provincia. Due indizi non fanno una prova certa, ma sicuramente inducono a pensare male, cioé che che tutto passasse sotto silenzio nei successivi 60 giorni per un eventuale ricorso al TAR.

Sotto l’aspetto amministrativo ci sono dei dubbi anche sulla questione CA.RE. E’ stato scritto del presunto conflitto di interessi o di semplice questione di opportunità sul doppio ruolo di Demos Malavasi, Presidente del Consiglio provinciale e anche Presidente della CA.RE.
Secondo bene informati, perché presenti alla riunione di lunedì, le dimissioni di Malavasi non sarebbero però state spontanee ma richieste, anzi imposte proprio dai suoi colleghi, ignari e sorpresi del doppio ruolo.
Sulla vicenda della CA.RE. ci sono dubbi anche su un altro aspetto amministrativo di competenza della Provincia. Dopo quanto è accaduto si è appreso dell’attività di questa azienda, di cui pochi erano a conoscenza. Ma visti i potenziali rischi, che fortunatamente sembrano scongiurati, ci si domanda legittimamente come mai questa società non sia negli elenchi della Provincia in osservanza al PRIR, il Piano sui Rischi di Incidenti Rilevanti, che fissa gli adempimenti previsti per le aziende, che per l’attività svolta sono potenzialmente soggette a rischi di incidenti con gravi conseguenze per coloro che risiedono nelle vicinanze dello stabilimento.

Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta solo di aspetti formali. Normalmente però nella pubblica amministrazione la forma è anche sostanza e il rispetto delle norme è sempre rigorosamente sostanza.

Dante Mazzi, capogruppo PdL in Consiglio provinciale di Modena