carcere_4“Riportare gli assistenti sociali all’interno della Dozza? Siamo pronti” L’Ordina degli assistenti sociali dell’Emilia-Romagna (Oaser) accoglie con soddisfazione la notizia secondo cui l’assessore alla Politiche sociali del Comune di Bologna, Amelia Frascaroli, intende ripristinare all’interno del carcere cittadino la figura dell’assistente sociale.

Assente dal 2008, l’assistente sociale dovrà supportare i detenuti negli ultimi sei mesi di detenzione e nei primi mesi di libertà, per favorirne il reinserimento sociale ed evitare le recidive. “Il significato della nostra professione è di sostenere, aiutare, responsabilizzare e promuovere le capacità delle persone affinché possano ri-progettare i percorsi di vita, connettendosi con la realtà sociale e le risorse della comunità” commenta la vicepresidente dell’Ordine Anna Stella Massaro.

“La drammatica esperienza della restrizione della libertà personale racchiude realtà e significati di difficile ricomposizione – continua –: reato e pena, carcerazione e isolamento dovrebbero essere riconvertiti in recupero di dignità e umanità, riabilitazione, reinserimento sociale, inserimento al lavoro”.

Secondo l’Oaser, al carcere della Dozza l’assistente sociale dovrà garantire il corretto collegamento “tra ‘dentro’ e ‘fuori’, tra il detenuto e il resto del mondo, coordinando le proprie funzioni con quelle degli operatori già presenti nel carcere e sul territorio e con quelle degli altri professionisti utili al percorso di aiuto personalizzato”.

“L’Ordine si rende fin da subito disponibile a supportare il progetto dell’assessore Frascaroli con la propria competenza istituzionale – conclude Anna Stella Massaro – affinché la nuova esperienza si realizzi al meglio, integrandosi con il sistema dei servizi già esistente offerto alla città”.