I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un trentaduenne, nato in Tunisia, senza fissa dimora, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, ricettazione, detenzione di banconote false e inosservanza delle norme sull’immigrazione commessi con l’aggravante dell’art 61/11° bis del C.P. (Clandestinità). E’ accaduto questa notte, intorno alle ore 00:20, quando la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la segnalazione di un cittadino che riferiva di aver visto “strani movimenti” di due personaggi attorno alla serranda di un negozio di alimentari ubicato in via Stalingrado. I Carabinieri, giunti in zona, hanno individuato un testimone, che si trovava nei paraggi, che riferiva di aver notato due persone sospette che si erano dirette verso un appartamento ubicato a piano terra di un edificio nella vicina via Sebastiano Serlio. Raggiunto il portone d’ingresso dell’abitazione indicata, i militari sono entrati ed hanno trovato un uomo, poi identificato nel trentaduenne arrestato. Considerati i fatti descritti, i Carabinieri eseguivano una perquisizione domiciliare. All’interno del locale, sudicio e privo di corrente elettrica, sono stati rinvenuti una confezione di olio e tre bottiglie di liquore che dagli accertamenti svolti è poi emerso che si trattava di refurtiva proveniente dal negozio di via Stalingrado. Sul tavolo della cucina sono state rinvenute tracce di eroina, quattro grammi di marijuana, una bilancina di precisione, ritagli circolari di cellophane, un blocco di mannite e alcuni antibiotici verosimilmente utilizzati per tagliare la sostanza stupefacente. Ispezionando il bagno, i Carabinieri hanno visto galleggiare dentro il water sette involucri di cellophane, contenenti una sostanza in polvere di colore marrone risultata poi essere eroina. La lista delle cose illecite trovate nell’abitazione prosegue. All’interno di una camera è stata rinvenuta una banconota falsa da 100 euro, una carta di credito intestata ad altra persona e tre telefoni cellulari su cui sono in atto accertamenti.
Il tunisino, che ha precedenti di polizia, non ha saputo giustificare la presenza degli oggetti rinvenuti. Al termine degli atti, lo stesso è stato tradotto alla Dozza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Proseguono le indagini finalizzate a individuare anche il complice.