(Adnkronos) – Conclave, da martedi’ occhi puntati sul comignolo della ‘fumata’, che proprio ieri e’ stato montato in vista dell’inizio delle riunioni dei cardinali per eleggere il successore di Benedetto XVI. Secondo una tradizione inaugurata al precedente Conclave del 2005 che elesse Joseph Ratzinger, saranno due le stufe tra loro collegate e poste nella Cappella Sistina. Una servira’ per bruciare le schede elettorali con i voti espressi dai cardinali, l’altra per inserire i fumogeni bianco o nero per dare l’annuncio della elezione o meno del nuovo Papa. Il congegno, di forma cilindrica, e’ stato utilizzato per la prima volta nel Conclave del 1939. La stufa e’ alta circa un metro, il suo diametro medio e’ di 45 centimetri e funziona proprio come la piu’ classica delle stufe, con uno sportello per l’introduzione delle ‘carte’ da bruciare, uno per l’accensione dell’innesco ed una valvola manuale per la regolazione del tiraggio. Leggermente piu’ complesso e’ il dispositivo elettronico che le si accompagna, utilizzato per ‘guidare’ tonalita’, durata e intensita’ della fumata. L’apparecchiatura, introdotta per incrementare la visibilita’ delle fumate, funziona tramite l’inserimento in un cassettino, di una serie di fumogeni bianchi e neri. La centralina ha poi il compito, tramite la selezione del colore, di avviare i fumogeni corrispondenti durante la bruciatura delle schede. Sia dalla stufa che dalla centralina partono due canne fumarie, che confluiscono in un unico condotto, fino a far sfociare il fumo verso il comignolo posto sul tetto della Sistina. La canna, per migliorare il tiraggio, e’ preriscaldata mediante resistenze elettriche ed e’ dotata di un ventilatore.