La Ilip, azienda chimica italiana che nei suoi stabilimenti emiliano-romagnoli dà lavoro a 500 operai circa, ha in sospeso il rinnovo del contratto con i suoi dipendenti di Bazzano (Bo) poiché “i vertici aziendali hanno posto come condizione per il rinnovo l’accettazione del ciclo continuo su tre turni di otto ore, sette giorni su sette” ritenendola una “condizione indispensabile per mantenere la competitività sul mercato internazionale”. È quanto evidenzia Paola Marani (Pd) in una interrogazione alla Giunta.
La consigliera aggiunge che il blocco delle trattative ha portato anche “alla mancata erogazione dei premi di produzione per l’anno appena concluso, che è significato una decurtazione in busta paga di 700-1000 euro annui per ogni lavoratore”.
Marani sottolinea che la Ilip “si è detta disposta ad una integrazione salariale a fronte di un’accettazione della proposta” ma che “i sindacati reputano peggiorative le condizioni di lavoro che così andrebbero a determinarsi, non ritenendo sufficiente contropartita il miglioramento economico proposto”.
La consigliera interroga dunque la Giunta “per sapere se sia a conoscenza della vicenda aziendale descritta e come intenda muoversi al fine di aiutare le parti a superare l’attuale condizione di stallo”.