Nell’ambito delle celebrazioni per il 216° anniversario del Primo Tricolore a Reggio Emilia, sono state presentate oggi una nuova scultura e la riqualificazione di una rotatoria, dedicate al Tricolore e alla sua Città. L’opera scultorea è creata da un modellino ligneo degli anni Novanta, dell’artista reggiano Marco Gerra (1925-2000), rivisitato con i colori Verde, Bianco e Rosso della bandiera italiana. L’installazione è collocata, in grande visibilità, su una rotatoria al centro della Via Emilia, a Pieve Modolena.
Alla presentazione di oggi hanno partecipato il sindaco Graziano Delrio, il presidente della Circoscrizione Ovest Fausto Castagnetti, parlamentari reggiani e i promotori dell’opera, i titolari della Capelli autocarrozzeria srl. Era presente inoltre la signora Annamaria Ternelli Gerra, che ha donato il bozzetto dell’artista Marco Gerra a cui l’installazione si ispira.
“Con quest’opera si rafforza la bellezza della città – ha detto Delrio – ed è molto significativa per due motivi: qualifica con un segno distintivo una porta d’ingresso a Reggio Emilia ed è realizzata grazie alla generosità di imprenditori reggiani. Essa è il segno di una mentalità moderna, un esempio di civismo simile a quanto avviene nei paesi anglosassoni e una restituzione di quanto Reggio ha dato negli anni a questi imprenditori, che a loro volta hanno creato ricchezza per la città”. Un concetto ribadito anche dal titolare Pietro Capelli, che ha sottolineato come l’opera sia “di tutti i reggiani”.
Facendo cenno alle numerose rotatorie presenti a Reggio, il sindaco ha inoltre ricordato che esse “hanno consentito di migliorare la sicurezza del traffico, abbattendo drasticamente il numero di incidenti mortali negli incroci”.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto ad Annamaria Ternelli Gerra, che tra l’altro festeggiava oggi l’ottantanovesimo compleanno.
Legando storia, contemporaneità e futuro, l’opera di Gerra, composta con forme geometriche quadridimensionali che rimandano all’arte astratta, è corredata di una dicitura in latino, la lingua dei romani fondatori della Via Emilia e di Reggio Emilia, Città del Tricolore, di cui la scultura si pone quale nuovo simbolo di accesso: Italici vexilli in civitatem aditus, cioè: “Ingresso nella città del vessillo delle genti italiane”.
Secondo l’intuizione dell’architetto Giuseppe Sarcuno – autore del progetto di allestimento della grande rotatoria che ospita la scultura e di adattamento dell’opera stessa – l’installazione vuole essere infatti un segno forte, inconfondibile e visibile di entrata nella zona urbana di Reggio Emilia da ovest. L’installazione è al centro dell’intersezione tra via Fratelli Cervi (Via Emilia), viale Martiri di Piazza Tienanmen (tangenziale Nord) e le minori vie Disraeli e Dorso.
PROMOTORI – Scultura e riqualificazione (un investimento di circa 60mila euro) sono dono alla città della Capelli autocarrozzeria srl, sponsor dell’operazione sulla base di una convenzione con il Comune di Reggio Emilia analoga alle altre stipulate per la qualificazione e manutenzione di altre 81 rotatorie cittadine.
Il progetto di riqualificazione di Pieve – realizzato per una rotatoria di 48,5 metri di diametro estero, finanziata dal Comune nel 2004 e già realizzata nel 2006 – ha ottenuto l’approvazione della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio del Comune. La signora Annamaria Ternelli Gerra ha donato il bozzetto dell’artista Marco Gerra a cui l’installazione si ispira.
DIMENSIONI E ASPETTI TECNICI – La scultura ha un’altezza massima di 5 metri e raggiunge i 7 metri con il sostegno metallico, una larghezza di 4,5 metri; è in lamiera di alluminio e del peso complessivo di quasi due tonnellate; è stata saldata dalla ditta Bba di Bertani Giorgio e verniciata con tecnologia Hempel (la stessa utilizzata abitualmente per le navi). La realizzazione del verde interno alla rotatoria è di Nonsoloverde.
OBIETTIVI PROGETTUALI – L’obiettivo dei promotori e della progettazione, si legge nella relazione progettuale, “è quello di realizzare un intervento che possa valorizzare il luogo accentuandone la caratteristica di Porta di accesso alla città e, al tempo stesso, costituire un omaggio alla città di Reggio Emilia, città natale del Tricolore italiano. In particolare l’intervento prevede l’installazione di un’opera dell’artista reggiano Marco Gerra e la sistemazione generale della superficie della rotonda”, oltre alla sistemazione delle aiuole spartitraffico laterali.
L’OPERA D’ARTE – Nella rotatoria è installata appunto l’opera di Marco Gerra, scelta tra i modellini lignei realizzati dall’artista, che meglio si confacevano al luogo e agli intendimenti progettuali.
La composizione originale in legno del Gerra, si legge nella stessa relazione progettuale, è degli anni Novanta, “periodo in cui le sue composizioni sembrano voler superare la visione bidimensionale dell’astrazione per recuperare la terza e la quarta dimensione. L’opera si presenta costituita da forme geometriche inserite su tre distinti layer ad ognuno dei quali è stato assegnato un colore diverso: il verde e l’arancione ai piani esterni, il blu a quello interno, nell’originale. In omaggio alla Città del Tricolore, in accordo con la signora Ternelli, l’opera dell’artista reggiano è stata adattata al contesto e rivisitata in chiave tricolore verniciando le “forme” di cui si compone con i colori della bandiera italiana.
“Sulla prima fascia bianca dal basso è riportata la frase IN CIVITATEM ITALICI GENTI VEXILLI ADITUS (ingresso nella città del vessillo delle genti italiane).
L’intento di tale inserimento è quello di accogliere il visitatore comunicando di essere giunto nella città che ha dato i natali al Tricolore italiano.
“L’opera è realizzata in lamiera di alluminio, con dimensioni nelle punte massime di 5 metri di larghezza per 4,5 di altezza. Il sostegno metallico sarà invece alto 2,5 metri. L’altezza complessiva dell’intera opera sarà di 7 metri.
Il manufatto, inoltre, è illuminato dal basso attraverso un piccolo impianto di illuminazione che prevede faretti a led di piccola potenza incassati nel terreno e tali da non arrecare disturbo alla circolazione degli autoveicoli”.
Il terreno – La superficie interna della rotatoria è modellata con riporti di terreno in modo da formare tre settori di sferici, concentrici verso l’opera d’arte. I settori sono generati dalle direttrici delle strade principali che confluiscono nella rotonda e vogliono simboleggiare il popolo italiano che converge e si riconosce nei valori unitari del Tricolore italiano.
La superficie della rotonda è costituita in prevalenza da uno strato permeabile in ghiaia dello spessore di circa 10 centimetri da cui emergono i tre settori sferici. I settori hanno il dorso rivestito da un tappeto erboso mentre le scarpate laterali saranno lasciate inclinate, senza alcun manufatto: tale soluzione “consente di evidenziare l’emersione dei volumi sferici e conferisce un maggior livello di sicurezza in caso di sbandamento dei veicoli in ingresso nella rotatoria”.
Nella parte più esterna, in adiacenza al cordonato esterno già esistente, una pavimentazione in masselli autobloccanti consente di eseguire le operazioni di manutenzione in maggior sicurezza. L’area è dotata di un impianto di irrigazione con tubi interrati e un adeguato numero di irrigatori.