L’obiettivo della sua creazione era quello della gestione diretta dei servizi educativi mantenendoli totalmente pubblici, e dopo il primo anno il traguardo è stato pienamente raggiunto, come testimoniano i numeri. L’Azienda Servizi Bassa Reggiana ha dimostrato così di essere un importante strumento di razionalizzazione, così come era stata concepita dagli otto Comuni che compongono l’Unione, oltre che di salvaguardia dei servizi.
Innanzitutto, va sottolineato come i servizi educativi e scolastici (forniture, appalti e personale) costino il 4,54 % in meno di quanto comunicato dai Comuni per l’anno di riferimento precedente (quando la gestione era da parte dei Comuni, con la compartecipazione di Progettinfanzia). Con il passaggio della gestione all’Azienda Speciale sono stati risparmiati 267mila euro di spesa, che torneranno nelle disponibilità degli enti locali. Inoltre, i costi di gestione (stimati sul 9%, dato comunque più basso di quello di altri enti gestori complessi) sono risultati inferiori ai preventivi.
Rilevante anche il dato occupazionale. In un periodo di crisi come quello attuale l’Azienda Speciale occupa comunque 289 lavoratori – con contratti sia a tempi determinato che indeterminato – di cui il 97% è di sesso femminile.
In questo quadro di radicale cambiamento gli utenti sono apparsi soddisfatti, così come emerge sia dalle rilevazioni operate dagli amministratori a livello locale, sia per quanto concerne la testimonianza della Consulta dei genitori (l’organo di rappresentanza delle famiglie che l’Azienda, nelle sue opportunità partecipative, offre da statuto). Le prospettive sono quelle di ulteriori benefici, che si possono dedurre prevalentemente da tre fattori: gli appalti unificati (quello dei trasporti darà riscontri positivi sull’anno in corso, quello della ristorazione sul successivo), l’albo dei fornitori unificato (che consentirà economie di scala per maggiori volumi di acquisto) e la gestione integrata delle sostituzioni del personale su scala dell’Unione.
Non bisogna dimenticare che questo quadro incoraggiante deve fare i conti con le continue revisioni normative che comunque, fino ad oggi, hanno premiato la scelta di costituire l’Azienda.
“I dati ufficiali che provengono dal primo consuntivo – afferma Giammaria Manghi, sindaco di Poviglio e delegato per l’Unione sulle materie scolastiche ed educative – suffragano e incoraggiano il percorso che abbiamo compiuto sinora. In particolare ci fanno sorridere l’alta percentuale di scolarizzazione dei bambini, sempre in aumento, e l’aver generato un’importante economia, pur con potenziali ulteriori dal punto di vista migliorativo”.