La crisi del centro storico, confermata dalla continua chiusura di esercizi commerciali a Castelfranco ed in altre località del distretto, ha precise cause e responsabilità politiche, che hanno origine ben prima della crisi economica e delle quali il Sindaco dovrebbe essere almeno consapevole. Oggi è più facile scaricare delle scelte sbagliate e delle cose non fatte sulla crisi ma per Castelfranco queste motivazioni non reggono. Il declino commerciale del centro storico di Castelfranco parte dall’apertura del centro commerciale coop Le magnolie e dalla mancata riqualificazione dell’asse storico della via Emilia. Se l’amministrazione si fosse veramente preoccupata della crisi e del futuro del centro storico avrebbe agito ieri per agevolarlo ed oggi evitando di portare avanti il raddoppio dello stesso centro commerciale, portandolo da un estensione di 2000 a 4500 metri quadrati di area vendita. Invece di strapparsi le vesti dovrebbe ammettere che se fosse stata fatta la riqualificazione urbanistica e commerciale del centro storico da sempre promessa e mai realizzata, oggi i commercianti del centro avrebbero più strumenti ed opportunità per affrontare meglio la crisi e non sarebbero obbligati a chiudere bottega. E questo è ancora più grave se consideriamo che la mancata riqualificazione è stata finanziata profumatamente a suon di consulenze e progetti, da tutta la cittadinanza. I cittadini commercianti spremuti e beffati due volte: prima per pagare progetti di riqualificazione, poi per subire gli effetti negativi della loro mancata realizzazione.
Il nuovo anno, purtroppo, non sembra cambiare le cose. Invece di dire cosa fare il Sindaco scarica la colpa sul patto di stabilità e della crisi. Troppo facile. Invitiamo la giunta a non nascondersi dietro a queste scuse perchè stiamo parlando di progetti già pagati dai cittadini con le tasse in tempi in cui la crisi era lontana. Investire sul centro storico, agevolando i commercianti, significa investire sulla crescita e sullo sviluppo e ciò significa anche più soldi nelle casse pubbliche. Questa è sempre stata, è e sarà la nostra proposta e la nostra linea sulla quale intendiamo confrontarci”.