Torna dietro le sbarre R.Z., il 40enne che nell’aprile del 2011 aveva preso d’assalto la Coop di via Mosca a Sassuolo. Armi in pugno e volto travisato, i banditi avevano rapinato il centro commerciale impossessandosi di oltre 10.000 euro in contanti e di un centinaio di ricariche telefoniche, per un controvalore di oltre 12.000 euro. La fuga dei rapinatori, a bordo di uno scooter grigio, era terminata a Casalgrande, dove una pattuglia dei carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio li aveva intercettati e bloccati in via Gramsci. A finire in manette, oltre a R.Z., residente a Casalgrande, era stato anche P.A., 53enne residente a Brescia ma entrambi sono originari di Capaccio in provincia di Salerno. I due erano stati trovati in possesso della refurtiva e delle due pistole usate per entrare in azione. Per quei fatti R.Z. aveva ottenuto i domiciliari, con la possibilità di assentarsi al mattino per andare a lavorare e la sera sino alle 22 per andare a frequentare un corso scolastico.

Il 9 novembre scorso, tuttavia, non è andato a studiare: poco dopo le 22.30 quando i carabinieri della stazione di Casalgrande sono passati nell’abitazione dell’uomo per un controllo, non l’hanno trovato. Essendo trascorso il termine concesso dal tribunale per poter stare fuori di casa, i militari hanno atteso l’uomo davanti alla porta. Poco dopo l’una ha fatto ritorno a casa. «Mi sono attardato in ristorante!» fu la giustificazione trovata per spiegare come mai non era a casa nonostante gli obblighi. Ma la giustificazione non è certo servita. La Corte d’Appello ha revocato quindi il beneficio dei domiciliari, disponendo il proseguo della misura in carcere. Per questo motivo, l’uomo l’altra sera è stato condotto in caserma dove i Carabinieri hanno dato esecuzione al provvedimento conducendo l’uomo in carcere.