«Una bomba a orologeria da disinnescare al più presto; lo impone il buon senso». Il presidente di Confcooperative Modena, Gaetano De Vinco, commenta così il rinvio al 2014, deciso ieri dalla Commissione Bilancio del Senato, dell’incremento Iva dal 4 al 10 per cento a carico delle cooperative sociali. Il provvedimento è contenuto nel disegno della Legge di Stabilità. «Il rinvio di un anno non è la soluzione – afferma De Vinco – Equivarrebbe ad azionare un timer che, come prima conseguenza, porterebbe immediati contraccolpi sull’occupazione, attuale e futura. Per forza, chi assumerebbe un lavoratore nel 2013 sapendo che tra un anno l’Iva sulle prestazioni assistenziali, socio-sanitarie ed educative subirà un aumento del 150 per cento?». Per De Vinco è necessario che al Senato si elimini senza alcuna remora il differimento al 2014 dell’aumento Iva per le prestazioni di welfare delle cooperative sociali. «È indispensabile non solo scongiurare l’aumento, ma lavorare con la Commissione Europea nel contesto della riforma dell’Iva che ci sarà nel 2013. Governo e Parlamento hanno preso atto che non vi è una procedura di infrazione comunitaria, ma solo una richiesta di chiarimenti, mentre al contempo – conclude il presidente di Confcooperative Modena – la Commissione ha avviato il percorso per la riforma dell’Iva che si concluderà nel 2013». È stato calcolato che nella nostra provincia l’innalzamento dell’Iva costerebbe almeno sette milioni di euro; a livello nazionale si tradurrebbe in un aggravio di oltre 500 milioni di euro, ripartiti per il 70 per cento sulla pubblica amministrazione e per il restante 30 per cento sulle famiglie utenti finali dei servizi.