”Giusto ma tardivo”. E’ il giudizio di Rosanna Zecchi, presidente familiari vittime della ‘banda della Uno bianca’, sulla notizia che Equitalia ha notificato a Fabio Savi una cartella esattoriale nel carcere di massima sicurezza di Spoleto perchè dovrà restituire allo Stato (che risarcì le vittime) 8 milioni di euro. Essendo nullatenente, gli verranno pignorati 60 euro al mese dello stipendio di 300 per il lavoro in carcere. Fabio Savi era l’unico civile di una banda di poliziotti (24 omicidi tra l’87 e il ’94) tra Bologna, Romagna e Marche. “Era il minimo che potessero fare – ha aggiunto Zecchi – Lui non ha pagato niente. A noi ci ha risarcito lo Stato. D’altronde la maggior parte dei componenti della banda erano dipendenti dello Stato, erano poliziotti. Io mi chiedo perchè non glieli hanno prelevati prima questi soldi. Ha ucciso persone inermi, che potevano dare un contributo allo Stato. È giusto. Spero che chiedano il rimborso anche agli altri. Anche se mi pare che sia tutto un pò tardivo. Le condanne in Cassazione erano chiare, avevano detto che ci dovevano risarcire”.