Un atto incomprensibile ed inaccettabile deciso dal Governo nonostante la contrarietà della Regione». E’ questo il commento di Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, alla notizia della nomina da parte del Governo di un commissario per la riconversione dell’ex zuccherificio di Finale Emilia.
«A che serve un commissario – afferma Sabattini – quando Provincia e Comune hanno rilasciato, oltre due anni fa, le autorizzazioni alla realizzazione della riconversione e il permesso a costruire? La proprietà è impegnata con le associazioni agricole in una sperimentazione sul campo di colture destinate all’alimentazione del nuovo impianto energetico, i cui risultati costituiranno le basi per poter concludere l’accordo di filiera con i produttori agricoli per la fornitura della materia prima. Inoltre – aggiunge Sabattini – come ben sa il Governo, parliamo di un intervento in un’area terremotata: è comprensibile che i tempi previsti subiscano slittamenti. Il Governo – conclude Sabattini – invece di nominare un commissario di cui al momento non sono chiari compiti o funzioni farebbe bene a convocare la proprietà dell’ex zuccherificio e le associazioni agricole al fine di stipulare l’accordo di filiera. E’ di ciò che ha bisogno questo territorio così martoriato e non di commissari».
Il progetto è frutto di un accordo per la riconversione dell’ex zuccherificio, a cui ha partecipato anche la Provincia, che permette la salvaguardia di 50 posti di lavoro.
Attraverso un investimento di Italia Zuccheri di oltre 50 milioni di euro sarà realizzata una centrale elettrica da 12,5 megawatt costituita da una caldaia ad alte prestazioni e da un ciclo termico avanzato alimentato con biomasse di origine agricola coltivate in un raggio massimo di 50 chilometri per garantire la filiera corta.