“La creazione della macroprovincia che mette Modena subalterna a Reggio Emilia, voluta dalla maggioranza di centro sinistra in regione e in provincia, avrà ripercussioni pesantissime su tutti i comuni della provincia di Modena che ne subiranno le conseguenze in termini di economia e sviluppo. Sono loro che pagheranno di più questa operazione. Non ha alcun senso rendere subalterna a Reggio Emilia, non solo nel nome ma anche nei fatti, la provincia di Modena che risulta essere in termini di popolazione residente, la più popolosa dell’Emilia Romagna dopo Bologna e che oggi conta quasi 200 mila abitanti in più rispetto alla provincia di Reggio Emilia. Per non parlare del prodotto interno lordo, del gettito fiscale e delle esportazioni, che vede la provincia di Modena al secondo posto in Emilia Romagna e solo dopo Bologna,
Tutto questo indica una maggiore peso in senso assoluto della provincia di Modena. Per questo la scelta in Regione di dare la denominazione inversa alla nuova macroprovincia, ovvero Provincia di Reggio Emilia e Modena, è pericolosissima. Non si tratta affatto di campanilismo o di guerre di religione ma di dare la leadership a chi c’e la realmente. Questa scelta porterà a conseguenze distorsive e lesive per Modena, anche quando si dovrà scegliere la localizzazione della nuova sede ufficiale della provincia e di tutto il collegato, tra cui le sedi di Prefettura, Questura, Camera di commercio, demanio, agenzia delle entrate. E cosa succederà quando ci sarà da finanziare nuove infrastrutture, nuove strade, nuovi ospedali? Modena sarà subalterna a Reggio Emilia anche in questo ed il suo ruolo primario non sarà più riconosciuto?
Inoltre, in questa grave scelta per la provincia di Modena,il comune di Castelfranco in particolare,si troverà ad essere ancora più di prima un comune borderline e marginale, sempre più lontano dal centro della nuova provincia e sempre più vicino, naturalmente, alla provincia di Bologna. La soluzione migliore, e più naturale, sarebbe, a questo punto, tornare da dove siamo partiti, ovvero nella provincia di Bologna a cui apparteniamo per territorio e storia da sempre. Ricordiamo che il confine naturale della provincia bolognese è sempre stato il Panaro, dal quale siamo stati distaccati nel 1920 proprio per dare più territorio e popolazione alla provincia modenese ma di cui realmente non ne abbiamo mai fatto parte.
In considerazione poi di come è stato trattato dalla provincia di Modena negli ultimi anni il comune di Castelfranco Emilia, privato del suo ospedale, dei collegamenti con la viabilità modenese, del casello autostradale, di scuole secondarie, e dell’interesse delle provincia sul tema delle cave, propongo ai cittadini del Comune di Castelfranco Emilia un referendum per ritornare nella provincia di Bologna. Ritorniamo a casa nostra”.
(Rossana Righini – PDL)