Martedì 4 ottobre, in occasione della festività di San Francesco d’Assisi e di San Petronio Vescovo, l’Antoniano, il Comune di Bologna ed alcuni rappresentanti dell’Unione Cuochi Bolognesi serviranno il pranzo a circa 200 persone – tra ospiti e utenti del Centro d’Ascolto dell’Antoniano e di altri servizi della città – presso il cortile d’onore di Palazzo dell’Accursio.

Per l’Amministrazione comunale interverranno: l’assessore agli Affari Istituzionali Nadia Monti, l’assessore alla Qualità urbana Patrizia Gabellini, e i consiglieri Mariaraffaella Ferrie Claudio Mazzanti.

Con questa iniziativa l’Antoniano vuole dare continuità e visibilità ad una attività che nel silenzio di ogni giorno concede a chi ne ha bisogno non solo un pasto dignitoso, ma soprattutto un sostegno concreto – anche tra mille difficoltà – per superare le diverse problematiche legate alla propria condizione.

Questo lavoro quotidiano, le storie delle persone alle quali il servizio si rivolge, già dallo scorso anno è stato raccolto in un e-book disponibile sul sito dell’Antoniano (www.antoniano.it), Storie di ordinaria amministrazione. Avventure e vicissitudini di un Centro d’Ascolto a Bologna.

“Sporadicamente vi è qualche luce che si accende nel buio di queste storie…ed io sono convinto che sono quelle poche luci che danno la forza di continuare ogni giorno ad avvicinarsi a loro e continuare ad ascoltarli… sì… ascoltarli… perché pochi lo fanno… ascoltarli… Queste storie raccontate in poche righe vogliono essere un modo di dare voce a coloro che nessuno ascolta. Vogliono essere una piccola frustata al nostro perbenismo che ci fa parlare di loro senza neppure conoscerli. Vuole essere un richiamo per dirci che se i “senza voce” non vengono ascoltati e se non si trova una soluzione reale ai bisogni più elementari, allora il nostro sistema di società avrà fallito. Ascoltiamo.

Fr. Alessandro Caspoli, ofm (Direttore Antoniano).

Nei prossimi mesi, l’Antoniano si impegnerà a raccogliere fondi chiamando a gli italiani e i bolognesi per un progetto sul territorio: la ristrutturazione e l’avvio di un locale dove i senza dimora possano dormire, mangiare e iniziare percorsi di reinserimento concreti.