“Volevo controllare se c’erano ancora prostitute in questo tratto di strada”. “Per favore non identificatemi, se no chissà cosa mi dice mia moglie”. Chi invece di ritorno dopo aver consumato tra l’imbarazzo riferiva di aver dato solo un passaggio alla prostituta. Insomma le scuse per non essere identificati e per evitare la multa di 400 euro a testa, per essersi fermati ed aver richiedere informazioni alle ragazze per concordare prestazioni sessuali a pagamento, sono state le più varie la scorsa notte durante l’ennesimo blitz notturno dei carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio eseguito nelle vie Copernico, viale Martiri di piazza Tien An Men, via Guido Dorso, via Nagasaki, via Ferruccio Ferrari, via Cipriani, via G.B. Vico e via Newton.
Vie queste ricomprese tra le frazioni Cella e Cadè ritenute altamente sensibili in quanto la recrudescenza della prostituzione su strada sta costituendo elemento di turbativa ed insicurezza oltreché di forte disagio per i residenti tanto che proprio in questa zona trova applicazione l’ordinanza del 10 agosto scorso a firma del Sindaco di Reggio Emilia che prevede sanzioni sino a 400 euro per le passeggiatrici che hanno comportamenti diretti ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, ma soprattutto per i clienti che richiedono informazioni alle ragazze per concordare prestazioni sessuali a pagamento.
Sette pattuglie e quindici militari hanno fermato professionisti, impiegati ed operai, molti dei quali coniugati, con un’età compresa tra i 60 e i 25 anni, alcuni dei quali sanzionati con la multa di 400 euro per essersi fermati ed aver chiesto informazioni sui “costi” della prestazione sessuale. Le prostitute, in buona parte di nazionalità rumena e tutte domiciliate a Reggio, sono state controllate e la maggior parte di loro erano regolari. Oltre ad alcuni clienti, tutti reggiani, fermati e multati, i Carabinieri hanno sanzionato con multe da 400 euro (in linea con l’ordinanza del Sindaco) alcune prostitute sorprese in palese condotta d’adescamento. Una prostituta modenese è stata invece denunciata per aver contravvenuto al foglio di via obbligatorio emesso nei suoi confronti il 10 agosto scorso dal Questore di Reggio Emilia. Altra prostituta modenese, condotta in caserma, sarà invece proposta per l’emissione del foglio di via obbligatorio dal comune di Reggio Emilia.
L’attività dei carabinieri conferma l’affollamento di lucciole in quel tratto di strada. Durante i controlli sono state fermate e controllate una trentina di prostitute in prevalenza rumene ma anche ucraine e moldave. Una multinazionale del sesso a pagamento che, oltre al degrado che ne deriva, costituisce anche un elemento di pericolo e intralcio alla circolazione stradale da parte dei clienti che soffermandosi per “contrattare” le prestazioni sessuali ingombrano la corsia di percorrenza in un tratto stradale fortemente trafficato anche da mezzi pesanti. E visto che le passeggiatrici nonostante i controlli dei Carabinieri e le sanzioni adottate non desistevano i militari dopo ave curato la fase “repressiva” del fenomeno hanno dato il via alla seconda fase di disturbo “economico” per le prostitute: si sono infatti posizionati nelle aree di sosta delle passeggiatrici con le autovetture in colori d’istituto che avevano in azione il lampeggiante evitando contatti con i clienti per l’ennesima notte di magra per le prostitute solite stazionare in quella zona.