Dopo la comunicazione della Giunta sulla situazione del post-sisma, con le relazioni dei singoli assessori, in Assemblea legislativa si è aperto un lungo dibattito, concluso con l’intervento del presidente dell’esecutivo regionale, Vasco Errani.
Costi (Pd): bene raccordo con le istituzioni
Palma Costi (Pd) ha espresso un giudizio positivo su quanto fin qui fatto dalla Regione che si è mossa velocemente e ha conseguito risultati anche e soprattutto grazie alla credibilità e alla capacità del presidente Errani. La vicenda del terremoto e la ricostruzione hanno messo al centro, con nuova attualità due importanti temi già affrontati dalle Regione con legge specifiche sui quali è necessario continuare a tenere alta l’attenzione: la sicurezza degli edifici con la relativa normativa antisismica e la legalità. Sul metodo da seguire, Costi ha chiesto di continuare il raccordo con le istituzioni entrando nel merito dei problemi e – ha ribadito – chiediamo di non avere meccanismi di tassazione che creino distorsioni.
Donini (Fds): attenzione a chi non ce la fa da solo
Apprezzamento anche da Monica Donini (Fds) per il metodo di concertazione istituzionale utilizzato in un’emergenza “difficilmente comparabile con altri eventi successi nel Paese”. La consigliera ha poi espresso preoccupazioni sui tempi ormai stretti, con l’autunno alle porte, per la collocazione nelle abitazioni di famiglie sfollate che sono ancora prive di un alloggio “perché non hanno gli strumenti per fare da soli”. Rispetto poi al ruolo delle amministrazioni locali che si troveranno nei prossime settimane ad affrontare con l’avvio delle ordinanze per i risarcimenti “un significativo volume di burocrazia”, Donini ha raccomandato l’importanza di far funzionare una rete di gemellaggi fra pubbliche amministrazioni per migliorare la capacità di quegli enti di far fronte al lavoro ed evadere tutte le pratiche in tempi veloci.
Filippi (Pdl): si deve fare di più
Fabio Filippi (Pdl) ha sollecitato la Giunta ad incalzare il Governo perché garantisca davvero risorse necessarie per la ricostruzione: “Il presidente deve darsi da fare di più”, ha detto criticando il margine di discrezionalità sui rimborsi contenuto nelle norme nazionali, mentre per l’Aquila i provvedimenti avevano garantito la copertura integrale delle spese di ricostruzione. Anche in questo caso –ha sottolineato – è necessario che “lo Stato si faccia carico del pagamento delle rate, il rischio è che tanti rimangano senza soldi”.
Corradi (Ln): che non siano le banche a beneficiare di una no tax area
Anche Roberto Corradi (Lega nord) ha rilanciato la proposta di una no tax area “per offrire garanzie certe ai territori colpiti”. Critiche invece per il provvedimento del Governo: rispetto allo stanziamento iniziale – ha detto – ci lascia sgomenti il meccanismo di dilazione. Per quanto riguarda il sistema dei risarcimenti, “non vorremmo che a beneficiare di una sorta di no tax area fossero le banche, anche con il meccanismo del credito d’imposta”. Tra le proposte avanzate anche quella che l’Assemblea legislativa possa farsi carico di liberare ulteriori risorse da destinare al dopo terremoto.
Bartolini (Pdl): incomprensibile non coinvolgere il Genio militare
Luca Bartolini (Pdl) ha ribadito la richiesta della creazione di un “meccanismo istituzionale” che consenta di fare il punto periodicamente sulla ricostruzione con il coinvolgimento dell’Assemblea. Tra i punti sui quali ha chiesto si ponga attenzione e si diano risposte: la decisione “incomprensibile” di non avvalersi del mezzi e uomini del genio militare, la mancanza di previsione di risarcimenti per i proprietari delle seconde case, il che rischia di lasciare vuoti e inagibili tanti appartamenti nei centri storici dei comuni colpiti, i contraccolpi negativi sul settore turistico della Riviera, dove si lamentano scarsi arrivi di turisti dall’estero, in particolare dalla Germania.
Barbati (Idv): il governo tenga fede agli impegni presi
Liana Barbati (Idv), ricordando la risoluzione “importante” presentata per evitare il progressivo svuotamento dei fondi, pari a 150 milioni di euro, previsti per le aree terremotate dalla ‘legge-mancia’, ha espresso “grosse perplessità” sulla modifica del decreto sulla spending review, che dimezza le risorse destinate all’Emilia, dal miliardo del testo originario agli attuali 550 milioni di euro, spostando sulle banche il compito di erogare finanziamenti agevolati per la ricostruzione: di qui la preoccupazione che questi fondi siano ‘virtuali’ e, in realtà, che non tornino ai cittadini.
Leoni (Pdl): Errani dominus assoluto, si confronti con le minoranze
Abbiamo proposto di istituire una no tax area nelle zone terremotate, uno strumento formidabile, tra l’altro, contro la delocalizzazione delle aziende, ha ricordato Andrea Leoni (Pdl), ma Errani ci ha risposto di no a mezzo stampa, con ragioni pretestuose. Mi sarei aspettato un confronto su questa proposta, ha aggiunto, ma il presidente della Giunta appare come il “dominus assoluto” della situazione, che disdegna la partecipazione e l’opera di controllo propria delle minoranze. Di qui la richiesta di un luogo dove poter dialogare sulle cose, per dare una mano in modo più attivo, dove ci sia più condivisione e dove esercitare l’azione di controllo.
Manfredini (Ln): istituire la no tax area
Anche per Mauro Manfredini (Lega nord) serve l’istituzione della no tax area nelle zone terremotate: un’iniziativa che sarebbe dettata dal buon senso, oltre che dalla conoscenza diretta dei problemi reali della popolazione. Da Errani è arrivato, al contrario, un no “senza senso”, perché va contro gli interessi di quell’area. Manfredini ha poi lamentato la mancanza di un confronto: ci sono molte note critiche sulla troppa burocrazia, sulle banche, ma anche sul governo Monti che non è all’altezza della situazione e considera questo terremoto di serie B.
Meo (Sel-Verdi): affrontare ricostruzione con occhio diverso
“Ci sono i problemi dell’emergenza acuta, ma ci sono anche quelli della ricostruzione”, ha sottolineato Gabriella Meo (Sel-Verdi), “ricostruzione che deve essere affrontata in modo estremamente serio, senza ripercorrere alcune strade del passato”. Bisogna infatti osservare il territorio con grande attenzione e guardare fino in fondo al significato di rischio sismico e di rischio idrogeologico, ha aggiunto, facendo quindi uno sforzo maggiore, anche politico e culturale, sul tema della sicurezza. A questo proposito Meo ha citato l’ordine del giorno presentato per introdurre un meccanismo di agevolazioni fiscali anche per chi decide di mettere in sicurezza sismica gli edifici.
Bignami (Pdl): cattiva comunicazione e modalità discutibili
A più di due mesi dal sisma, l’apertura di credito alla Giunta è venuta meno. Questo il parere di Galeazzo Bignami (Pdl), che stigmatizza la scelta di Errani di non aver chiesto il coinvolgimento delle minoranze. Al di là delle relazioni “parziali” fatte dagli assessori, la verità è che sono stati compiuti troppi errori, dalle modalità discutibili con cui è stato scelto il nuovo vertice della protezione civile, alla “cattiva comunicazione” sui contributi per le seconde case, all’”opera di sciacallaggio politico-istituzionale” con cui si sono attuate, nell’ambito dell’opera di ripristino dei danni causati dal terremoto, anche iniziative, che sicuramente erano necessarie, ma che non sono collegate al terremoto.
Mandini (Idv): governo destini fondi subito spendibili
Paradossale che chi ha votato la fiducia al governo sulla spending review, venga in quest’Aula a chiedere che sia profondamente modificata, ha detto Sandro Mandini (Idv). Pur non avendo approvato la cosiddetta “legge mancia”, l’Idv ha depositato una risoluzione insieme ad altri affinché il governo provveda immediatamente a ridestinare fondi che siano subito spendibili per la ricostruzione delle zone terremotate. Poi si tratterà di vigilare affinché le cifre previste a livello nazionale vengano adeguatamente corrette, se si rivelassero, come pare, insufficienti a garantire gli interventi necessari.
Naldi (Sel-Verdi): ricostruzione, fare presto e bene
Il merito maggiore di Errani e della Giunta, ha detto Gian Guido Naldi (Sel-Verdi) è stato quello di aver fatto lavorare insieme tanti soggetti diversi, sapendo cogliere le migliori potenzialità di ognuno. Le risorse finora stanziate sono certo meno generose di quelle destinate all’Irpinia terremotata. Ora, nella ricostruzione, si tratta di contemperare a due esigenze: fare presto e fare meglio. Bisogna imparare dagli errori, perché non è naturale che capannoni costruiti pochi anni fa crollino come castelli di carte, e anche la Regione dovrebbe rivedere i suoi strumenti di pianificazione, sia il piano energetico che il piano dei trasporti.
Lombardi (Pdl): serve coinvolgimento pieno dell’Assemblea
Tutti dicono che occorre la massima coesione istituzionale, ma questo è un obiettivo che va costruito, tramite la massima diffusione delle informazioni e il pieno coinvolgimento dell’Assemblea da parte della Giunta: così Marco Lombardi (Pdl), aggiungendo che a questo fine non servono i paragoni e le polemiche su una situazione ben diversa come quella de L’Aquila. Serve, piuttosto, definire una sede istituzionale stabile, in cui anche l’opposizione possa esaminare i dati a disposizione della Giunta, affinché su una questione così delicata si possano inviare all’opinione pubblica un messaggio univoco, e ripristinare una maggiore fiducia nelle istituzioni.
Bonaccini (Pd): giudizio positivo su ciò che è stato fatto e che si sta facendo
Stefano Bonaccini (Pd) considera compito dell’intera Assemblea tenere alta l’attenzione sul Governo perché mantenga gli impegni assunti, come è doveroso unirsi per andare a puntuale verifica che tutto ciò che sia il Governo sia la Regione promettono venga effettivamente realizzato. Noi – ha detto – sosteniamo che tutto ciò che è stato fatto e si sta facendo va nella direzione giusta e siamo d’accordo con Errani quando afferma che la ricostruzione civile deve andare di pari passo con quella economica. Positiva, quindi, anche la nomina di Errani a commissario straordinario, un “atto di fiducia personale, ma anche nelle istituzioni locali” da parte del Governo nazionale. Errani deve quindi proseguire nel ruolo che gli è stato conferito e nel rapporto costante con gli amministratori locali e provinciali per essere più forti, come Regione, nelle rivendicazioni nei confronti del Governo.
Bernardini (Ln): le risorse vadano dove servono veramente
Manes Bernardini (Lega nord) ha messo in guardia nei confronti di alcuni Comuni, che sarebbero affetti dalla cosiddetta “sindrome della crepa”. Il consigliere considera quindi essenziale un puntuale controllo sulle risorse che devono essere indirizzate laddove ve ne sia effettivo bisogno. Di qui la presentazione di un documento in cui si chiede tra l’altro a Errani l’impegno per la sospensione dei termini amministrativi, contributi previdenziali e assistenziali, il sostegno al reddito dei lavoratori, la deroga al patto di stabilità interno anche per il 2013 e la compensazione della mancata applicazione dell’Imu, con specifici trasferimenti statali e/o regionali nelle casse comunali. Bernardini parla anche di “segnali contraddittori” che emergono dal rapporto con i media.
Favia (Mov5stelle): ogni settimana seduta di commissione sul terremoto
Di fronte a un Governo nazionale non eletto, che fa operazioni come la spending review che riguardano l’intero Paese e il suo destino, ci vuole un presidente della Conferenza Stato-Regioni che sia molto presente. E’ questa una delle considerazioni espresse da Giovanni Favia (Mov5stelle), che considera di conseguenza sbagliato far convergere due incarichi così importanti e che necessitano di tempi e energie notevoli sul presidente Errani. Favia chiede quindi un Tavolo di lavoro sul terremoto e una seduta di commissione settimanale, aperta alla stampa, su temi di volta in volta ben precisi, puntando il dito in particolare sulle questioni più complesse, sui primi stanziamenti per le scuole e sul pericolo delle infiltrazioni mafiose nella fase della ricostruzione.
Errani: è stato fatto molto e non tutto era scontato si realizzasse
Puntuale e articolata la replica del presidente Vasco Errani, che ha riconosciuto la grande partecipazione e collaborazione intrattenuta con gli enti locali delle aree terremotate. Sono stato – ha detto – tra chi ha proposto di non istituire la figura del commissario straordinario, perché appariva più importante attivare il circuito istituzionale per affrontare un’emergenza di questo tipo. Se ho dato l’impressione di voler “tenere il pallino nelle mani” – ha aggiunto – non era nelle mie intenzioni e ne è prova l’istituzione del comitato tecnico dove sono discusse tutte le decisioni.
La cosa più importante è, quindi, a suo avviso, riattivare la funzione istituzionale. Errani ha anche detto di condividere lo spirito con cui vari consiglieri hanno sollecitato l’indizione di sedute di commissione per un confronto più serrato. Nei circa tre mesi passati dall’evento sismico – ha evidenziato – è stato fatto molto e non tutto era scontato che fosse realizzato: ma è vero che ci sono disagi e problemi e moltissimo è ancora da fare, tuttavia alcune cose anche molto importanti sono state portate avanti, in primo luogo per le imprese, costruendo una serie di risposte alle loro esigenze. Errani ha poi ricordato che le risorse da gestire, composte da varie voci, si attestano sopra gli 8 miliardi di euro e si è detto contrario alla proposta della no tax area (che non è passata neppure per l’Aquila), mentre è d’accordo sul rinvio dei pagamenti per le imprese di ogni settore colpite dal sisma e per chi ha l’abitazione inagibile. La sua proposta è quella di intraprendere la difficile procedura europea della “fiscalità di vantaggio”.
Errani ha quindi spiegato il meccanismo che consente l’anticipazione dei danni ai soggetti danneggiati, dopo l’attivazione di una procedura commissariale (a carico dei sindaci), sulla base di criteri precisi, che riconosce il diritto al contributo pari all’80% del danno. Diritto che vale anche per le seconde case se queste sono abitazioni principali per chi è in affitto (fa fede la residenza), ma vale anche per chi possiede una seconda casa nei centri storici, perché uno degli obiettivi è ristabilire le condizioni precedenti al sisma e non bloccare i centri storici. Il presidente ha poi confermato l’intenzione di chiudere i campi entro l’autunno e di dare soluzioni dignitose a chi ancora vi è ricoverato. Errani ha inoltre toccato il tema delle scuole (si sta discutendo analiticamente ogni caso), del mancato introito dell’Imu (è già stata ottenuta l’anticipazione di cassa per i Comuni in difficoltà), e ha detto di condividere la proposta della detrazione fiscale per la messa in sicurezza sismica delle abitazioni e di conseguenza del territorio.
SÌ UNANIME A 3 RISOLUZIONI:
Detrazioni fiscali per la messa in sicurezza degli edifici, agevolazioni per evitare la delocalizzazione delle imprese, sollecito dei fondi della cosiddetta “legge mancia”: sono alcune delle richieste avanzate in tre risoluzioni approvate all’unanimità dall’Assemblea legislativa al termine del dibattito sugli interventi per il dopo del terremoto.
Nella prima risoluzione, a firma Gabriella Meo e Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), Marco Monari (Pd), Roberto Sconciaforni (Fds) e Sandro Mandini (Idv), si impegna la Giunta regionale a proporre al Governo di prevedere le detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico, con l’Iva agevolata al 4%, stabilendo che la detrazione avvenga in non più di tre anni. Questo intervento fiscale sarebbe opportuno in considerazione della strategicità dell’azione di prevenzione e del suo effetto positivo nei confronti della situazione di rischio sismico in cui versa gran parte del territorio italiano. Altra richiesta da indirizzare al Governo: prolungare fino al 2020 le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
Nel secondo atto d’indirizzo approvato, sottoscritto trasversalmente da numerosi esponenti di Pd, Idv, Fds, Sel-Verdi, Pdl, Lega nord, Idv (primo firmatario Tiziano Alessandrini del Pd), si impegna la Giunta regionale, “nel pieno rispetto delle procedure atte a garantire la sicurezza delle persone e la legalità della ricostruzione, a proseguire nell’opera di semplificazione ed agevolazione delle procedure di reinsediamento sul territorio regionale delle attività danneggiate e ad accelerare e semplificare tutte le pratiche per la riapertura delle attività collocate in stabilimenti agibili”. Al contempo, nel documento si chiede “di disincentivare la delocalizzazione permanente delle attività produttive all’esterno delle aree colpite da fenomeni simici, favorendo con ogni mezzo disponibile la permanenza degli stessi nei comuni in cui insistevano gli immobili danneggiati o nei comuni prossimi, comunque rientranti nelle aree danneggiate dal sisma”.
Infine, nella terza risoluzione, presentata dalla consigliera dell’Idv, Liana Barbati, firmata anche dai colleghi di partito Sandro Mandini e Franco Grillini, e da Giovanni Favia (Mov5stelle), Silvia Noè (Udc) e Mauro Manfredini (Lega nord), si chiede che la Giunta regionale si attivi per sollecitare il Governo “a garantire la piena, completa e tempestiva attuazione” degli impegni assunti nell’ordine del giorno, approvato l’11 luglio scorso dal Parlamento e collegato al decreto legge sulla ricostruzione post-sisma in Emilia, che impegna l’esecutivo nazionale a “ridestinare i 150 milioni di euro, già stanziati in applicazione della cosiddetta ‘legge mancia’, a favore della ricostruzione delle zone terremotate”.
LE RISOLUZIONI RESPINTE
Sempre sul tema terremoto, l’Assemblea ha respinto quattro fra risoluzioni e ordini del giorno.
La prima, presentata da consiglieri Pdl – primo firmatario Andrea Leoni – chiedeva alla Giunta di attivarsi presso il Governo per fare partire immediatamente presso la Commissione Europea la procedura necessaria affinché le aree colpite dal sisma siano dichiarate “zone a fisco zero” ovvero “zone franche” per i prossimi cinque anni.
La seconda – presentata da Noè (Udc) e Matteo Riva (Misto) – intendeva ridestinare i fondi inutilizzati per il terremoto in Irpinia, trasferendoli a favore della ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio (astenuti i consiglieri Idv).
La terza, presentata da consiglieri del Pdl – primo firmatario Marcello Bignami – chiedeva alla Giunta di operare affinché fosse rimossa l’esclusione delle seconde case, definita “ingiustificata e iniqua”, dal riconoscimento del contributo per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione.
Infine l’Assemblea ha respinto l’ordine del giorno, presentato dalla Lega Nord, primo firmatario Manes Bernardini, che è stato votata dai proponenti, dal Pdl, dal Mov5stelle e dall’Idv che chiedeva alla Giunta di attivarsi presso il governo affinché venissero garantiti la sospensione dei termini amministrativi, dei contributi previdenziali ed assistenziali, nonché il sostegno al reddito dei lavoratori, tramite indennità con relativa contribuzione figurativa, fino al 31 maggio 2013 e non solo fino al 31 dicembre 2012. Si proponeva, inoltre, di derogare al patto di stabilità interno anche per l’anno 2013, compensando la mancata applicazione del’Imu e le conseguenti mancate entrate dei Comuni con ulteriori trasferimenti statali o regionali.