“E’ calato un gelido niet di sovietica memoria alla proposta di una ‘no tax area’ per le zone colpite dal terremoto da parte della Regione Emilia Romagna. Una scelta miope e poco lungimirante. Dire di No a priori a far partire la richiesta all’Europa di una zona a tasse zero per le aree colpite dal terremoto va contro quello che chiedono le associazioni di categoria, la stragrande maggioranza degli amministratori locali anche del Pd. Una volontà di monopolio ‘rosso’ della ricostruzione che rischia di produrre problemi in futuro”.

È stato lungo ed articolato l’intervento del Consigliere regionale Andrea Leoni nel corso della seduta dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, illustrando le ragioni della mozione regionale che aveva presentato per chiedere l’istituzione di una no tax area per le zone colpite dal terremoto.

“Le strumentali prese di posizione contro la ‘no tax area’ si sono sciolte nella seduta ferragostana. C’è l’ok del governo ed è possibile realizzarla in modo selettivo. Le obiezioni Pd sono così smontate in modo semplice e naturale. Siamo di fronte ad una grande smash clamorosamente ciccato dal Presidente Errani. Non ultimo avevo chiesto l’istituzione di una commissione permanente di controllo (non remunerata) con i Consiglieri regionali eletti nelle province colpite per far si che vi sia un reale controllo su quello e in che modo viene realizzato e di quello che c’è ancora da fare. Nella Regione che si fa vanto dei propagandistici ‘percorsi partecipati’ per ogni decisione anche la più disparata, un uomo solo al comando dell’immane opera della ricostruzione è quanto di più anomalo ci possa essere. Una condivisione dei progetti va nell’intesse dei cittadini e dei territori. Ma anche questa volta la risposta è stata picche. Nella Bulgaria comunista erano sicuramente più liberali che in Emilia Romagna”.