A una settimana dall’apertura del “bando per il commercio” sono già 363 le domande presentate alla Provincia di Modena dalle piccole e medie imprese dei Comuni colpiti dal sisma per ottenere il contributo per il trasferimento, anche temporaneo, dell’attività economica. In totale le imprese finora interessate sono 384, una delle domande infatti riguarda un consorzio che raggruppa 21 attività. Il bando mette a disposizione degli imprenditori delle province di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Ferrara nove milioni di euro di fondi regionali a sostegno della nuova localizzazione, oltre a un milione destinato ai Comuni per l’allestimento delle aree.
«Sono i numeri raggiunti in una sola settimana, dal 6 agosto a oggi – commenta Daniela Sirotti Mattioli, assessore provinciale alle Politiche per l’economia locale – a dirci quanto il bando fosse atteso dai nostri imprenditori, in particolare commercianti e titolari di pubblici esercizi, che hanno già i progetti pronti e non vedono l’ora di ripartire. È un ottimo risultato, segnale della vitalità degli imprenditori ma anche del buon lavoro dei nostri uffici particolarmente impegnati nell’attività di informazione e assistenza alle imprese con l’intento congiunto di tornare a fornire al più presto i servizi ai cittadini».
Il bando è ancora aperto, la prima chiamata per le imprese scadrà il 7 settembre mentre i Comuni avranno tempo fino al 15 settembre. Competente per l’attività istruttoria è la Provincia che, nel termine di 30 giorni dalla scadenza, formerà le graduatorie per l’erogazione dei contributi. I fondi per gli imprenditori saranno destinati per il 90 per cento alle attività economiche con immobili dichiarati inagibili o inaccessibili; il restante 10 per cento alle altre domande. Ai fini della redazione della graduatoria, a parità di valutazione le domande saranno ordinate in base alla appartenenza a settori di attività prioritari e alla data di invio della domanda. Con l’obiettivo di sostenere il trasferimento e la riapertura delle attività, il bando prevede la concessione di un contributo in conto capitale fino all’80 per cento delle spese ammesse, per un importo massimo concedibile di 15mila euro. L’investimento minimo è di 5mila euro. Sono ammesse spese impiantistiche per l’allestimento delle aree, strutture e opere accessorie; per l’acquisto e la messa in opera di strutture temporanee; per l’affitto o il noleggio delle strutture e degli ambienti adibiti a rilocalizzazione; per allacciamenti di utenze e traslochi.