Una fase positiva di confronto può essere avviata, se si esce dalla dimensione che si limita a indicare i problemi –funzione pur sempre utile- e ci si orienta con più forza alla dimensione del risolverli insieme”: il segretario cittadino del Pd Giuseppe Boschini risponde alle considerazioni di Cristian Favarin di Sel.
E’ sempre utile rifare l’elenco dei temi all’ordine del giorno del dibattito politico, e più ancora di quelli essenziali per la vita e il futuro della città.
Sul piano politico nazionale condividiamo pienamente l’idea che il prezzo della crisi non possa essere pagato in modo preminente da lavoratori e pensionati, ma richiamiamo con forza l’idea che l’unico modo per chiamare alle proprie responsabilità chi la crisi l’ha prodotta sia determinare un diverso quadro politico-economico europeo: senza una Europa più forte di fronte alle speculazioni e alle dinamiche dei mercati globalizzati, non c’è via di salvezza per nessuno di fronte ai “signori dei mercati”, a prescindere dalle politiche nazionali più o meno eque che si possono realizzare. E al governo Monti va dato atto quanto meno di operare con forza, a differenza dei precedenti governi di centrodestra, per una Europa più solida e capace di operare tutele economiche e sociali.
Sul piano locale, la sottolineatura proposta da SEL ci pare in linea con le comunicazioni programmatiche già formalmente espresse dal Sindaco in Consiglio Comunale, in sede di presentazione del Bilancio 2012. Allora Giorgio Pighi propose alle forze di maggioranza e alla città di concentrarsi su 4 priorità: crisi e lavoro; sostenibilità del welfare; area vasta come dimensione naturale delle scelte di programmazione e attuazione dei servizi; avvio del nuovo PSC come percorso ideale per favorire un ampio confronto della città sul suo futuro.
E’ evidente che in questo quadro temi come il ciclo dei rifiuti, i modelli di sosta e mobilità, i modelli che rendono sostenibile il welfare sono assolutamente parte del confronto, che tra l’altro a partire da queste ore, come SEL sa bene, si rilancia anche negli incontri tra le forze di maggioranza.
Su altri temi, di cui il Pd è sempre stato in prima istanza promotore, come quello dell’housing sociale, della difesa della legalità di fronte alla criminalità organizzata, della valorizzazione del lavoro, non c’è nemmeno bisogno di ribadire l’elenco, in quanto fanno parte del DNA politico di chi governa questa città.
Proprio per questo, non avrebbe senso ora arroccarsi ancora su temi che la città ha ormai alle spalle o che rispetto al passato si pongono in modo assolutamente nuovo, alla luce del costante aggravarsi della crisi e ora anche del terremoto. L’inceneritore, ad esempio, rientra in logiche di programmazione regionali, del tutto diverse da quelle con cui ne abbiamo discusso fino a qualche mese fa; sulla pista di Marzaglia non si può far finta di non sapere che almeno da aprile tutti i problemi sono all’ordine del giorno e aperti sul tavolo del confronto, positivo, avviato tra Comune, Provincia e gli altri enti coinvolti a vario titolo nel controllo del progetto. Sono esempi insomma di come una fase positiva di confronto può essere avviata, se si esce dalla dimensione che si limita a indicare i problemi –funzione pur sempre utile- e ci si orienta con più forza alla dimensione del risolverli insieme. Soluzioni semplici di fronte alla sfide enormi e nuove della crisi, del sisma, dei tagli drammatici alle finanze degli enti locali, non ce ne sono. Non ci aiuteranno le affermazioni di principio, proprio perché non siamo di fronte a “soluzioni di pronto uso”: ci aiuterà, come avrebbe dovuto essere da tempo, la disponibilità a quella difficile e faticosa riflessione che si confronta con le condizioni date del governare oggi –difficilissime- e trova le soluzioni nella condivisione della responsabilità per un tempo in cui non servono più giochi delle parti, perché ci si salva insieme, o non si salva nessuno.