L’infinito circolo di subappalti e le infiltrazioni mafiose nei luoghi colpiti dal terremoto. Una situazione allarmante, ma reale, che a breve distanza delle forti scosse induce a riflettere sulle cause di tante macerie nel reggiano e nel modenese e che, soprattutto, pone una questione: quanto si sarebbe potuto controllare? Quanto evitare?

Sono le domande di Filca (Federazione italiana costruzioni e affini) Cisl, che vede in un protocollo sulla legalità, sul quale fondare la ricostruzione nelle zone terremotate, l’unica risposta possibile. Ed è per questo che sollecita un incontro tra parti sociali e istituzioni. “La rinascita dell’edilizia in questo territorio che ha subito il terremoto – afferma Salvatore Cosma, segretario di Filca di Reggio Emilia – deve significare anche un’opportunità per le per le aziende emiliane, evitando l’offerta al massimo ribasso e la frammentarietà della filiera produttiva con subappalti a pseudo aziende semi serie.

Di fronte al grande sconforto della popolazione emiliana, viste le numerose attività sospese e l’elevato numero di sfollati, che si moltiplica di giorno in giorno, il sindacato reggiano con Filca ha deciso di affrontare il dramma di petto, puntando il dito contro un’edilizia troppo aggressiva e, forse, abusiva.

“Per quel che concerne l’edilizia industriale – continua Cosma -, l’incontro che chiediamo dovrà certamente rivedere il modo di costruire in sicurezza i capannoni e tutte le strutture dove si svolge regolare attività lavorativa”.

E definisce poi “inconcepibile” che al giorno d’oggi siano così cospicue le morti bianche e le situazioni in bilico tra cantieri e capannoni, in cui il numero di operai a rischio è sempre più elevato. Ciò che ancor più salta agli occhi è che ad essere colpita duramente è stata anche l’edilizia civile, che fa indignare di fronte al facile crollo di palazzi costruiti addirittura negli ultimi 3/5 anni.

“Ecco perché – conclude il segretario -, tutte le parti devono incontrarsi alla presenza dei rappresentanti della provincia e dei comuni colpiti dal sisma e redigere un protocollo di legalità che prevenga e interrompa tutte le infiltrazioni, di qualsiasi natura”.