Alle difficoltà delle imprese che, col terremoto, hanno subito danni materiali alle strutture o ai prodotti in magazzino, si aggiunge in maniera sempre più evidente il problema di quanti accusano perdite di fatturato significative a causa del blocco totale o parziale dell’attività.
«Accanto al lavoro intenso per riavviare le attività commerciali e i servizi –spiega Anna Simonazzi, responsabile della Delegazione Confcommercio di Guastalla- diventa sempre più evidente la necessità di pensare a formule per aiutare le attività che, pur senza aver subito danni alle strutture o perdite di prodotti a magazzino, sono soggette a forti perdite di reddito a causa della chiusura totale o parziale dell’area in cui si trovano, chiusure che si protrarranno per non si sa quanti mesi e che non consentono di lavorare affatto oppure soltanto a ritmo molto ridotto.» «Al momento –prosegue Anna Simonazzi- i finanziamenti sono concentrati sulle imprese che devono eseguire lavori sulla struttura, recuperare perdite di magazzino, delocalizzare la sede, pagare i dipendenti con la cassa integrazione. Occorre che siano previsti dei contributi anche per sostenere chi ha perdite significative di fatturato dovute al blocco totale o parziale dell’attività. Con la cassa integrazione è stata trovata una copertura, quanto meno parziale, per i lavoratori dipendenti. Occorre trovare una risposta anche per i lavoratori autonomi la cui attività si è fermata.»
«Verso la fine di giugno –aggiunge il direttore provinciale di Confcommercio Reggio Emilia, Pier Paolo Occhiali- la Camera di commercio sentirà tutte le categorie imprenditoriali per verificare la tipologia e l’entità dei danni subiti e poter così definire contributi e agevolazioni amministrative per le aziende. Sempre alla fine del mese si riunirà anche il Comitato tecnico dell’Ente Bilaterale Terziario Distribuzione e Servizi per definire come utilizzare il fondo di sostegno al reddito già accantonato. Si tratterà principalmente di impiegarlo per i lavoratori dipendenti che hanno subito un blocco delle retribuzioni a causa dell’arresto dell’attività delle imprese, e di un contributo forfettario da destinare alle aziende per consentire loro di far ripartire l’attività.»