Si sono fatti sentire anche sul mercato immobiliare gli effetti del terremoto che ha sconvolto la Bassa. La richiesta di case in affitto ha ripreso a salire un po’ in tutte le aree della provincia, anche marginali al cratere sismico. “Sono generalmente famiglie con bambini e anziani a ricercare una sistemazione – fa sapere Anama-Confesercenti Modena, il sindacato degli agenti immobiliari – Faremo il possibile per andare incontro alle richieste come del resto vigileremo affinché non si consumi alcun tipo di speculazione ai danni di persone già gravemente provate dagli eventi sismici dei giorni scorsi”.
Il punto sull’andamento del mercato immobiliare provinciale è stato fatto nel corso del convegno di Anama, tenutosi presso la sede provinciale di Confesercenti Modena nei giorni scorsi. Un’occasione anche per manifestare sincera e concreta solidarietà – Anama e i suoi associati hanno aderito alla sottoscrizione promossa da Confesercenti – a tutte le popolazioni dell’area nord colpite dal terremoto. “C’è stato, a partire dalla fine di maggio, ma che continua a tutt’oggi – ha premesso Archimede Pingiori, presidente di Anama-Confesercenti Modena – un evidente e notevole incremento delle richieste di case in affitto. Non solo per quello che riguarda la zona della montagna modenese, ma pure nelle altre della nostra provincia, collina e città in testa, comprese quelle lambite solo marginalmente dal sisma che ha interessato l’area nord e il carpigiano”.
“Si tratta – ha proseguito Pingiori illustrando dettagliatamente la richiesta-tipo che perviene agli agenti immobiliari – soprattutto di famiglie con figli piccoli e persone anziane, orientate in particolare verso tipologie di abitazioni già arredate o semi arredate. Quanto alla durata media dei contratti stipulati generalmente varia dai 12 ai 18 mesi, non di più. Al momento fortunatamente non abbiamo registrato fenomeni speculativi particolari da parte dei proprietari, che anzi in più occasioni hanno manifestato concretamente la loro solidarietà, soprattutto nei confronti delle richieste provenienti dalle zone più devastate dal sisma. Da parte nostra abbiamo sollecitato i nostri associati, date le difficoltà con cui sono costrette a misurarsi queste persone, a non richiedere alcun compenso provvigionale o a limitarlo al minimo”.
“Infine riguardo alle prossime prospettive del mercato – ha concluso Pingiori – ci aspettiamo un interesse sempre più crescente da parte degli acquirenti di immobili realizzati con adeguate misure antisismiche. Questa tendenza, assolutamente nuova e inattesa, condizionerà inevitabilmente il mercato immobiliare futuro. Per cui gli immobili non dotati di criteri minimi di sicurezza sismica subiranno una certa decurtazione del prezzo, a meno che non si intervenga con opere edilizie per rendere questi edifici più sicuri”.