Negli ultimi dieci anni la Provincia ha speso oltre 25 milioni di Euro per consulenze e incarichi esterni. Personalmente ritengo che spese di questa entità siano difficilmente giustificabili, specie se destinate a pagare consulenti esterni.
La Provincia ha al suo interno competenze e professionalità di alto livello, che possono benissimo rispondere ad ogni esigenza amministrativa, senza bisogno di ricorrere a consulenze esterne; consulenze che spesso sono destinate a soddisfare “bisogni”, non della macchina amministrativa pubblica, ma dei partiti di sinistra e degli amici.
Un esempio: la disoccupazione nel territorio reggiano, specie fra i giovani e fra i lavoratori che hanno più di cinquant’anni, è particolarmente elevata. Ebbene la Provincia, di fronte a questa situazione, anziché preoccuparsi di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, attraverso una politica che miri allo sviluppo economico, continua a finanziare corsi di formazione inutili che dovrebbero insegnare ai disoccupati come sviluppare la loro autostima.
Per ragioni di natura esclusivamente clientelare, infatti, continuano ad essere profumatamente pagati consulenti esterni, il cui ruolo non è chiaro a nessuno.
Le giustificazioni addotte dall’assessore al Bilancio della Provincia, Antonietta Acerenza, a giustificazione delle spese sostenute dall’Ente per le consulenze esterne, non mi sono apparse convincenti, ne’ tanto meno credibili.
(Fabio Filippi)