“L’amministrazione comunale potrebbe presto non incassare 9 milioni di euro già iscritti a bilancio e derivanti dai dividendi legati alle azioni Hera detenute dal Comune attraverso la società-veicolo HSST. Ai 26 milioni di disavanzo certificati si potrebbe aggiungere una voragine di altri 9 milioni di euro da settembre. Soldi che se dovessero mancare si tradurrebbero presumibilmente in tasse che andrebbero a colpire direttamente, e ulteriormente con una nuova stangata, i cittadini già spremuti da una imposizione fiscale locale a livelli record. Si tratta di uno scenario preoccupante sul quale però l’Amministrazione comunale di sinistra sembra voler fare finta di nulla.
La conferma è data dal fatto che nonostante le quotazioni delle azioni Hera siano in caduta libera dal 2007, l’Amministrazione comunale continua a fare pesare il valore delle azioni e quindi della sua presenza in Hera, attraverso HSST, come se le azioni non avessero il prezzo che in realtà oggi hanno, bensì quello che le stesse avevano nel 2007.
Pighi, presidente di HSST, ha dichiarato che, sebbene negli ultimi tre anni la quotazione di HERA viaggi abbondantemente al di sotto del prezzo di acquisto, il valore sarebbe ben più alto.
Delle due l’una. O il mercato sta prendendo abbagli da almeno 3 anni o gli amministratori da tre anni la stanno raccontando. Leggendo le carte emerge che il valore di HERA iscritto nel bilancio di HSST è del 47% più alto del patrimonio netto indicato nello stesso bilancio di HERA. Se la perdita di valore delle azioni HERA è duratura, HSST dovrà svalutare la propria partecipazione. L’anno scorso, con il titolo a 1,46, Pighi-Presidente HSST ha fatto i salti mortali per giustificare una valutazione “datata” del pacchetto azionario, ferma ai valori di cinque anni prima.
Quest’anno, con il titolo sceso di un ulteriore 25%, sostenere tali valutazioni sarà come arrampicarsi sugli specchi, esercizio notoriamente difficile, certamente non duraturo e alquanto pericoloso.
La questione ha conseguenze non di poco conto: quando la perdita è duratura la legge e i principi contabili impongono di svalutare e questo implica bilancio in perdita e impossibilità di distribuire dividendi fino all’avvenuta copertura della perdita.
Chiudendo in perdita, HSST a settembre non pagherebbe alcun dividendo ai propri soci, e questo per il Comune di Modena significa un buco, in termini di mancate entrate, da circa 9 milioni di euro. Una ulteriore voragine che sarebbe ingestibile anche nel caso in cui Pighi decidesse di applicare l’Imu alle cucce dei cani e alle gabbie degli uccellini.
E non possiamo nemmeno credere alla favola di un possibile recupero, soprattutto in tempi brevi, del titolo e del valore di HERA, alla luce sia della crisi sia delle concorrenza sempre più agguerrita del mercato libero dell’energia che ha spinto addirittura Pighi-Sindaco a cambiare gestore per la fornitura di energia elettrica e a ridurre la sue quote in HERA svendendo le azioni.
Ci chiediamo perché l’Amministrazione continui a non affrontare questo tema che potrebbe abbattersi come una mannaia da settembre, chiedendo allo stesso tempo al Sindaco di fare chiarezza sugli scenari fiscali e di bilancio che si apriranno da qui a pochi mesi”.
Dott. Andrea Leoni – Consigliere regionale e comunale Pdl
Dott. Dante Mazzi – Capogruppo Pdl in Consiglio provinciale Modena