Dopo l’inequivocabile sconfitta elettorale del Pdl, il partito è a un bivio: o cambia radicalmente o rischia di morire per mancanza di consensi. Già in questa tornata elettorale il risultato poco esaltante ha compromesso addirittura la rappresentanza istituzionale del Pdl e cambiare per noi significa recuperare lo spirito innovatore, liberale e riformatore rappresentato nel ’94 dalla bandiera di Forza Italia. Non cambiare significa invece sparire dallo scenario politico, lasciare spazio alla sinistra e alla demagogia spicciola dei “grilli parlanti” votati per rabbia, per delusione e malcontento, non certo per i contenuti programmatici. Una cosa è certa: il cambiamento dovrà essere rapido, a partire anche dal ricambio generazionale. Facce nuove, contenuti innovativi e voglia di fare politica con la P maiuscola, cioè politica liberale capace anche di catalizzare tutti coloro che sono alternativi alla sinistra. Una politica che sia distante anni luce da cose che non interessano a nessuno, come tessere, congressi e stanche liturgie di partito. Vogliamo un partito capace di stare tra la gente e nelle piazze e i dirigenti a Roma, come quelli di Modena, dovrebbero fare altrettanto. Nel corso della mia attività io ho cercato di farlo con passione.
(Luciano Rosi – capogruppo PDL San Cesario sul Panaro)