In questo periodo, all’interno dei castagneti sono visibili le galle che contengono le larve della vespa cinese del castagno, insetto parassita originario del nord della Cina, molto diffuso in Asia e negli Stati Uniti, simile ad una piccola vespa, che attacca sia il castagno europeo, selvatico o innestato, sia gli ibridi euro-giapponesi. La vespa cinese può compromettere lo sviluppo vegetativo delle piante con ripercussioni negative sulla fruttificazione. Il Sindaco di Pavullo, Romano Canovi, auspica che le opere di contenimento del parassita siano ulteriormente rafforzate e dice: «Ho ricevuto, da coltivatori e cittadini, diverse segnalazioni, confermate da un’osservazione diretta del fenomeno. La situazione è preoccupante e mette a rischio una coltura che da sempre rappresenta una risorsa fondamentale, non solo dal punto di vista produttivo, ma anche storico culturale, per tutto il Frignano. Il Comune di Pavullo, attraverso i suoi uffici, è in contatto con il Servizio fitosanitario e la Comunità Montana per controllare l’evoluzione e attuare tempestivamente tutte le azioni necessarie».

Per limitare la diffusione della vespa cinese, nei castagneti dell’ Emilia – Romagna, sono in vigore prescrizioni obbligatorie ed è stato avviato, dal 2009, un progetto di lotta biologica basato sull’ introduzione del parassitoide Torymus sinensis. Il progetto è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, con la responsabilità scientifica dell’Università di Torino e con il coordinamento del Servizio fitosanitario regionale. La lotta biologica con l’antagonista, è stata già sperimentata con successo in Giappone, dove ha portato ad una riduzione delle infestazioni al di sotto della soglia di danno nell’arco di una decina di anni. I trattamenti chimici non sono efficaci per il controllo della vespa cinese, oltre a risultare del tutto inaccettabili dal punto di vista dell’impatto ambientale. Va evitato il taglio delle galle, specialmente in autunno, per favorire l’azione di eventuali antagonisti indigeni nei castagneti infestati. Senza l’autorizzazione del Servizio fitosanitario, poi, è vietato lo spostamento di gemme e marze di castagno dalle zone in cui è presente la vespa cinese. Per i nuovi impianti è necessario utilizzare esclusivamente materiale vivaistico accompagnato dal passaporto delle piante e proveniente da zone esenti dalla vespa cinese.