Giovani, studenti e precari si confrontano con avvocati e giuristi nel dibattito-aperitivo sulla riforma del mercato del lavoro al vaglio del Parlamento, giovedì prossimo 10 maggio.
Alle ore 18.30 presso il locale “Naturalmente” di via Taglio 99, gli avvocati del lavoro Ernesto Giliani e Fabrizio Fiorini e la professoressa Barbara Maiani dell’Università di Modena e Reggio Emilia, saranno a disposizione dei giovani che vorranno loro porre domande sui contratti di lavoro precari, le tutele previste, i compensi, ecc… e più in generale su tutti gli aspetti della riforma del mercato del lavoro varata dal Governo Monti e attualmente al vaglio del Parlamento.
L’iniziativa della Cgil di Modena, in collaborazione con il sindacato lavori atipici Nidil/Cgil, si inserisce nella mobilitazione nazionale della Cgil giovedì 10 maggio per la giornata contro la precarietà che prevede nelle principali città italiane iniziative analoghe, presidi, cortei e azioni in luoghi simbolo.
La mobilitazione nazionale vuole far emergere le contraddizioni della riforma del mercato del lavoro “che tradisce le tante promesse rivolte ai giovani e ai precari” spiegano i sindacalisti di Nidil/Cgil. “Il Governo – proseguono – ha presentato la riforma come risposta per dare lavoro ai giovani, ridurre la precarietà ed estendere a tutti gli ammortizzatori sociali. In realtà il Disegno di Legge tradisce questi obiettivi: non si riducono le tipologie contrattuali, non si contrasta con efficacia l’abuso di contratti precari, si scarica il maggior costo contributivo su collaboratori a progetto e partite Iva, non si rendono effettivamente universali gli ammortizzatori sociali”.
La Cgil e Nidil, all’insegna di “basta promesse e bugie”, chiedono una riforma del lavoro che contrasti davvero la precarietà e dia lavoro ai giovani.
Si chiede la riduzione delle 46 tipologie contrattuali esistenti, impedire l’uso improprio di stage e lavoro autonomo, ammortizzatori sociali davvero universali estendendo l’indennità di disoccupazione a tutti i precari, compensi equi con minimi contrattuali che devono valere per tutti per evitare che l’aumento dei contributi gravi su collaboratori e partite Iva. La Cgil chiede investimenti e innovazione per combattere la disoccupazione.