ProMiGrÈ è il Festival delle migrazioni e delle genti organizzato da Arci
Bologna insieme all’associazione universitaria ProgrÈ, con il contributo di
CGIL Bologna e il patrocinio del Comune, che si svolgerà in città venerdì
27 e sabato 28 aprile. Due giornate di incontri, mostre fotografiche,
proiezioni e momenti ludici aperti alla cittadinanza, per provare a
superare luoghi comuni e pregiudizi sugli immigrati e costruire insieme,
attraverso il dialogo e il confronto, una comunità più accogliente e
multiculturale.
“Il patrocinio del Comune di Bologna e la partecipazione convinta al
‘Festival delle migrazioni e delle genti – Promigrè’ rappresenta per noi un
gesto politico importante – ha sottolineato l’assessore al Coordinamento di
Giunta, Matteo Lepore, presentando il festival a Palazzo d’Accursio – Come
ho già avuto modo di affermare in occasione della presentazione del Gay
Pride 2012 poche settimane fa, è necessario attivare una campagna nazionale
per i diritti civili che veda in prima linea le città, a partire dal
diritto di voto amministrativo per i “nuovi italiani”, cittadini immigrati
che pagano le tasse come tutti e vivono accanto a noi. E’ nel lavoro che si
fonda la Repubblica italiana ed è nel lavoro che si fonda il diritto di
cittadinanza, dunque cosa aspettiamo?”.
Nel programma del festival, tra la Biblioteca Salaborsa e Palazzo
Malvezzi, si susseguiranno tavoli tematici con la partecipazione di
parlamentari, amministratori locali, giuristi, ricercatori e rappresentanti
di associazioni da sempre impegnate nella lotta alle discriminazioni (tra
questi Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci e Don Luigi Ciotti,
presidente di Libera Terra).
I dibattiti volutamente partono da luoghi comuni come “Emergenza
Lampedusa”, “Ci rubano il lavoro”, “Sono tutti criminali!”, per ribaltarli
e approfondire le condizioni reali di lavoro di immigrati e immigrate, il
quadro legislativo sull’immigrazione, la condizione dei rifugiati, la
drammatica realtà dei CIE.
Sulla questione CIE, l’assessore Lepore ha dichiarato: “E’ arrivato il
momento di scoperchiare la questione CIE: la politica tutta deve avere il
coraggio di dire basta a questi lager nel nostro paese. L’impegno di alcuni
parlamentari, dei sindacati e di molte associazioni è stato fondamentale
fino ad ora per tenere viva l’attenzione, ma non basta. Occorre una presa
di coscienza risoluta e definitiva di tutta l’opinione pubblica, perché non
possono esistere in Italia luoghi come i CIE dove la Costituzione sembra
essere sospesa, nei quali si fatica a garantire il rispetto dei diritti
civili e umani”.
ProMiGrÈ include proiezioni di film (“Negri de Roma” di Sabrina Varani e
“Libera tutti” sul tema delle seconde generazioni; “Mare Chiuso” di Andrea
Segre e Stefano Liberti sui respingimenti) e mostre fotografiche, esposte
nell’Auditorio Enzo Biagi e negli spazi dell’Urban Center in Salaborsa.
Spazio anche ai ragazzi stranieri e italiani che sabato mattina
parteciperanno ai Giochi senza bandiere, torneo organizzato in
collaborazione con l’associazione Oltre.
La conferenza stampa è stata anche occasione per commentare la notizia
dell’aggiudicazione con gara al ribasso della gestione del CIE di Bologna.
“Riguardo alla gara d’appalto al ribasso aggiudicata in questi giorni per
la gestione del CIE di Bologna – ha dichiarato Lepore – il messaggio è che
sui diritti umani non si possono fare gare al massimo ribasso.
L’amministrazione, nella figura dell’assessore alla Legalità, Nadia Monti,
è impegnata a costruire un osservatorio sul territorio per il contrasto
alle infiltrazioni mafiose. Non abbiamo elementi sufficienti per entrare
nel merito di questo appalto, ma occorre da parte di tutti la massima
vigilanza. Su tutte queste questioni invitiamo la società civile a
continuare a mobilitarsi. Bene ha fatto, dunque, il segretario della Camera
del Lavoro a porre la questione delle condizioni di lavoro all’interno
della struttura anche a seguito di questo appalto. Immagino, che nemmeno il
personale che lavora all’interno possa essere contento di quello che vedo
ogni giorno, tanto meno di come vengono spesi dallo stato i soldi dei
contribuenti”.