Nel corso della notte appena trascorsa, personale in servizio presso la Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino di nazionalità albanese, D.K., nato nel 1978, con l’accusa di rapina. Lo stesso è stato, altresì, denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed il reato di ingiuria.
Poco dopo le 02.00 è giunta alla linea di emergenza “113” una segnalazione che riferiva agli operatori di Polizia di alcune urla provenienti da un appartamento ubicato in via Luosi. Giunto prontamente sul posto un equipaggio si è potuto accertare che il cittadino albanese in questione si era appena allontanato dal proprio appartamento, dove aveva appena litigato con la propria compagna, portando con sé il telefono cellulare della stessa, una cittadina di nazionalità polacca, nata nel 1977. Nei minuti successivi lo straniero è stato rintracciato in viale Barozzi.
La malcapitata ha riferito agli agenti di essere stata picchiata per motivi di gelosia dal cittadino straniero, suo compagno da otto anni, padre di un bambino di circa due anni e mezzo, nato dalla loro unione sentimentale. Tale episodio, però, era soltanto l’ultimo di una lunga serie. La cittadina polacca, infatti, non ha mai sporto denuncia presso gli Uffici di Polizia in merito alle percosse riportate per paura di ulteriori ritorsioni fisiche rispetto a quelle già subìte.
Nel corso dell’ultima lite, nel tentativo di contattare la linea di emergenza “113”, la donna si è visto strappare violentemente di mano il proprio telefono cellulare, ricevendo anche due pugni sul capo, tanto da cadere rovinosamente in terra.
L’uomo, incurante di quanto commesso, l’ha lasciata riversa sul pavimento, abbandonando l’abitazione, senza preoccuparsi delle condizioni di salute della donna e della custodia del figlio minore che, in quel momento, dormiva nella camera da letto.
Alla luce di quanto avvenuto, gli agenti hanno accompagnato D.K. presso gli Uffici della locale Questura e, tenuto conto anche della denuncia sporta dalla cittadina polacca, hanno proceduto ad arrestare il cittadino straniero, con l’accusa di rapina.
Al termine degli adempimenti, veniva disposta dal magistrato di turno la traduzione dell’uomo presso la casa circondariale cittadina.