Il capogruppo Pd in consiglio comunale a Modena Paolo Trande ha presentato una interrogazione urgente per fare chiarezza sulla contestata operazione “fuori confine” condotta dalla polizia municipale di Sassuolo. La sua dichiarazione:
E’ da due giorni che leggiamo sulla stampa locale di blitz, sconfinamenti territoriali, di vigili urbani sassolesi che scorazzano per le strade del nostro territorio brandendo armi manco fossimo in un brutto film americano degli anni ‘70. Abbiamo anche letto di normali cittadini, immacolati dal punto vista giudiziario, che sarebbero stati oggetto di comportamenti sproporzionati e violenti al punto da dover ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Abbiamo, ancora una volta, sentito lo “sceriffo” Menani cercare goffamente di giustificare, quello che appare come un maldestro blitz di vigili urbani nel territorio di Modena, come “un’operazione di polizia giudiziaria con personale altamente addestrato e dopo avere dato informazione alla Procura della Repubblica”.
Per il momento c’è una sola certezza tre inermi cittadini sono stati vittima di comportamenti con ampio uso della forza da parte di una specie di “corpo speciale in borghese” (già su questo ci sarebbe da fare delle serie considerazioni) dei vigili urbani di Sassuolo e la Procura della Repubblica di Modena (informata? Lo vedremo) ha aperto una inchiesta con le ipotesi di reato di violenza privata, perquisizioni abusiva e lesioni. Noi non sappiamo che cosa sia accaduto e sarà la magistratura a chiarire ma la sensazione che proviene dal racconto dei media locali è che siamo dinanzi ad uno degli effetti della onda lunga, residuale ma non per questo meno pericolosa, della cultura securitaria leghista, com’è noto, molto appariscente e spettacolare ma inefficace e spesso disastrosa sul piano del rispetto dei diritti dei cittadini e del contrasto vero alla criminalità. Sono gli effetti di una mutazione genetica, surrettizia e senza un’organica legislazione che ne fissi gli estremi, imposta localmente ai vigili urbani divenuti sempre più, a causa di alcuni pessimi politici da show più interessati al consenso facile che non alla soluzione dei problemi, dei sostituti delle forze dell’ordine (polizia, carabinieri, finanza) sempre più agonizzanti per i tagli del passato governo Berlusconi.
Noi siamo sicuri che anche i cittadini di Sassuolo non ne possono più e non mancheranno di farlo sapere e sentire ma nel frattempo chiediamo che le spettacolari azioni dei “corpi speciali in borghese” dei vigili di qualsivoglia località stiano lontani dal territorio di Modena dove non è consentito a nessuno ledere diritti di libertà ed esercitare violenze su cittadini inermi rei di “essere al posto giusto nel momento sbagliato” come ha dichiarato, con leggerezza statistica degna di altre situazioni, il comandante dei vigili urbani di Sassuolo Stefano Faso.
Aspettiamo con pazienza l’indagine della Magistratura che chiarirà nel dettaglio eventuali responsabilità personali ma intanto, rimanendo sulla parte amministrativa e organizzativa qualcuno almeno ci dica, da subito:
1) se si trattava di una azione di polizia giudiziaria autorizzata da un magistrato
2) se erano stati avvisati i vigili urbani di Modena dello sconfinamento di un corpo di vigili che non ha nemmeno aderito alla organizzazione della Unione Comuni modenesi del Distretto ceramico.
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Testo integrale interrogazione
Modena 24/2/2012
• Alla Presidente del Consiglio
• Al Sindaco
INTERROGAZIONE URGENTE
Oggetto: Occorre chiarezza e trasparenza sull’operazione compiuta a Modena dalla Polizia Municipale di Sas-suolo il 21 febbraio 2012. Come è possibile che persone del tutto estranee ad indagini siano costrette ad usci-re dall’auto con la pistola puntata addosso, ammanettate e strattonate al punto da subire lesioni?
Premesso che (come appreso dalla stampa locale , ):
• nel pomeriggio del 21 febbraio 2012 alcune persone, nell’area di pertinenza di un albergo sito nel Co-mune di Modena si sono viste bloccare, con una pistola puntata, da giovani vestiti normalmente e che non avevano nessun distintivo;
• che tali persone armate e che viaggiavano su auto prive di qualsiasi contrassegno non si sono subito qualificate, hanno fatto scendere con forza i predetti dall’auto ed hanno utilizzato le manette;
• che solo dopo hanno detto di essere della Polizia Municipale di Sassuolo;
• che i malcapitati affermano di essere stati spaventati, strattonati, spinti contro l’auto, ed uno addirittura all’interno con la pistola puntata;
• che le prognosi, certificate dal Pronto Soccorso, per le lesioni subite sono di sette e venti giorni;
• che le predette persone affermano di essere rimaste in Questura dalle ore 18,00 sino all’una di notte ed hanno presentato denuncia per violenza privata
• che le dichiarazioni odierne del vicensindaco di Sassuolo (Sig. Menani) parlano di una <<operazione di polizia giudiziaria con personale altamente addestrato ed era stata data informazione alla Procura della Re-pubblica>>1
• che il Comandante della Polizia Municipale di Sassuolo, Dr Stefano Faso, porgendo le scuse ai citta-dini, ha dichiarato che i malcapitati <<si sono trovati al posto giusto nel momento sbagliato>>
Si interroga la S.V. per sapere:
1) se le modalità dell’operazione compiuta da personale in borghese, da operatori della Polizia municipale fuo-ri dai Comuni di appartenenza il 21 febbraio 2012 sia da considerare legale e corretta;
2) se l’uso delle armi sia avvenuto con modalità appropriate e corrette, se sia stato necessario, proporzionato e secondo legge in base alla concreta vicenda in cui si inseriva e se sia vero il particolare della “pistola punta-ta dietro la schiena”;
3) se l’uso della forza fisica nei confronti delle persone rimaste ferite sia stato adeguato e non sproporzionato, anche sulla base delle conseguenze fisiche subite;
4) se l’uso delle manette abbia avuto caratteristiche di proporzione ed adeguatezza;
5) se la Polizia municipale intervenuta fosse autorizzata dall’Autorità Giudiziaria ad agire nel territorio di un Comune diverso da quello in cui presta servizio e se esistessero, tra coloro che sono intervenuti, figure con la qualità di Ufficiale di polizia giudiziaria;
6) se ritenga corretta l’affermazione di chi ha giustificato l’accaduto affermando che le persone erroneamente fermate si trovassero lì “al momento sbagliato”;
7) per quali ragioni il personale operante non conosceva la fisionomia delle persone da arrestare in flagranza al punto di creare conseguenze così gravi ai danni di estranei;
8 ) quali sono, secondo le leggi vigenti, i limiti degli interventi della polizia municipale in attività riguardanti la criminalità comune quali siano le norme che fanno intervenire la Polizia municipale e non, invece, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza ed ai Carabinieri
9) quali strumenti hanno a disposizione i cittadini che si trovino coinvolti per errore di persona in un’operazione di polizia e subiscano danni fisici e morali;
10) quali interventi è possibile compiere per evitare il ripetersi di analoghe vicende;
11) se il personale operante della Polizia Municipale che è intervenuto abbia avuto specifica preparazione in operazioni di polizia giudiziaria con l’uso delle armi;
12) se vi fossero modalità operative, in un’operazione del genere, tali da escludere qualsiasi pericolo di coin-volgimento di persone estranee.
Paolo Trande (capogruppo Pd)
Francesco Rocco (vicecapogruppo Pd)
1 – Gazzetta di Modena del 23 (pag.1 e 15) e del 24 febbraio 2012 (pag.22)
2 – Resto del Carlino Modena pag. 1, 2 e 3 del 24 febbraio 2012