Il PD applica il principio di precauzione “arbitrario”: per Rivara neppuresi verifica, per Cispadana e Pozzi Aimag si ignora completamente. Quando si parla del deposito di Rivara si perde spesso il senso delle proporzioni: solo così si spiegano accuse come quelle di Stefano Bonaccini o di Palma Costi, a chi NON chiede la costruzione del deposito, ma solo le verifiche necessarie a prendere una decisione ponderata a riguardo. Cosa significa per Bonaccini avere il senso delle istituzioni? Pretende infatti che si rispetti la Regione, ma non è disposto a dare lo stesso rispetto al Governo e al Parlamento che invece hanno decretato la possibilità di fare queste verifiche. L’accusa di scarso rispetto delle istituzioni potrebbe essergli rivolta parimenti e a maggior ragione.
Sul principio di precauzione e la scientificità che ispirano invece le decisioni degli enti locali riguardo il progetto di Rivara mi permetto invece di avere dei dubbi: se fosse davvero questo il principio ispiratore delle azioni degli enti locali a Modena e in Regione vorrei sapere perché non si applica alla Cispadana. In fondo in questo caso non si tratterebbe neppure di scegliere se farla o no, perché io per primo ritengo sia un’opera necessaria, ma se realizzarla con un tracciato meno invasivo per la vita delle persone e per la loro salute. Alla faccia dei blocchi per il traffico del giovedì, delle politiche “green” del PD, qui si vuol far passare un’autostrada a pochi metri dai centri abitati.
Vogliamo poi parlare dei pozzi di via Aristotele e via Cannizzaro? Dove il principio di precauzione è stato proprio dimenticato su un bene come l’acqua, prezioso e da preservare.
Non c’è atteggiamento scientifico, o prudenziale c’è solo il decisionismo cieco di chi ha già deciso che un’opera si fa, perché si deve fare, e un’altra non merita neppure di arrivare alla fase di accertamento preventivo.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale PDL)