La stessa Regione Emilia-Romagna conferma con dati inequivocabili il tracollo del Piano-Neve di RFI-Trenitalia e l’effetto boomerang delle “soppressioni preventive”. Nel lungo e interminabile periodo di emergenza sono stati soppressi il 39% dei treni previsti, 2321 su 6002. Ancora ignoti i dati ufficiali di FER, che non si discosteranno di molto da quelli riguardanti Trenitalia:

Come ormai accertato, il Servizio Ferroviario Regionale è inaffidabile per l’età dei mezzi in circolazione e per la loro insufficienza numerica, che per effetto di ritardi e soppressioni producono croniche sofferenze agli utenti e penali ai gestori. Quanto accaduto in questi giorni ha messo in discussione l’esistenza stessa del servizio ferroviario, privando per troppi giorni gli utenti di treni, informazioni e servizi. Una interpretazione trasporto ferroviario dei gestori che non riserva al treno alcuna priorità e che la Regione deve contrastare con tutte le energie a disposizione.

Federconsumatori ritiene insufficienti e inadeguate le forme di risarcimento che le imprese ferroviarie prevedono per gli utenti, in particolare per il trasporto regionale. Ritiene necessario che le imprese ferroviarie si facciano carico dei maggiori costi sostenuti dagli utenti come taxi, autobus, alberghi. Federconsumatori ritiene opportuno utilizzare parte delle risorse derivanti dalle penali per riconoscere prioritariamente agli abbonati un recupero dei costi per servizi non forniti e, quindi, non utilizzati. Per Federconsumatori la gravità di quanto accaduto deve coinvolgere questa volta anche gli utenti non abbonati. Un coinvolgimento che può avvenire con diverse modalità, per esempio con una riduzione congrua e temporanea delle tariffe.

Per Federconsumatori questa sorta di risarcimento può essere utilizzato dalle imprese di trasporto e dalla stessa Regione per tentare una riconciliazione con gli utenti del trasporto ferroviario attuali e futuri. Una riconciliazione che necessita di un immediato miglioramento della qualità dell’offerta, senza dover attendere ancora anni. Alla scopo Federconsumatori auspica un maggior contributo di Trenitalia all’acquisizione di treni nuovi o più affidabili, magari sollecitando l’invio di materiali sottoutilizzati in altre regioni.