“Se Enrico Aimi conosce ‘l’amico dei clan’ come afferma, segnalandolo a Roma, ha fatto solo il suo dovere. Se l’avessi conosciuto io l’avrei sicuramente fatto. Dico di più: non deve chiedere solo che sia respinta l’adesione della persona che conosce, ma anche quella di chi tesserandolo gli ha aperto le porte del partito. Visto che io non so chi è questo personaggio non sono in grado di sapere se nell’operazione Medusa è stato assolto dall’aggravante della “mafiosità” come invece sostiene il Vicecoordinatore provinciale vicario Aimi. In ogni caso anche quest’ennesimo episodio ci conferma che bisogna riguardare con grande attenzione le liste degli iscritti del Pdl in provincia di Modena e in special modo per quanto riguarda alcuni comuni della provincia, dove vi sono evidenti anomalie. Chi ha tentato di minimizzare viene smentito ogni giorno di più. Sarebbe anche ora che il partito a livello nazionale facesse sentire la propria voce. Io voglio un partito pulito, dove la gente perbene possa fare attività politica. E’ un preciso dovere che abbiamo tutti nei confronti di noi stessi e del nostro elettorato”.
Così il Consigliere regionale Andrea Leoni, del Pdl, interviene sulle anomalie del tesseramento del Pdl e sull’iscrizione di un ‘amico dei clan’ a Modena.