“Voglio essere ancora più chiaro di quanto non lo sia già stato fino adesso, perché non accetto che il PdL si divida tra gli amici dell’ ”Esercito della Salvezza” e quelli della malavita. Con gli infiltrati nel partito “Tolleranza Zero”, di più, visto il clima di questi giorni, “Tolleranza Sotto Zero”. Nessuno sconto dunque, nel nome della trasparenza e del rigore come richiesto con forte insistenza dal Segretario Angelino Alfano. Se ci sono condannati per reati gravi vanno messi alla porta ma è assurdo “fare rastrellamenti” di persone solo perché meridionali. L’ombra del sospetto non deve generare calunnie. Dovendo agire sono necessari nomi e fatti. Ho individuato, almeno credo, il pericoloso “amico dei clan” del quale tanto si è parlato in questi giorni, anche se nessuno ne faceva il nome. Ho preso carta e penna e ho chiesto a Roma di non accogliere la sua adesione. Stiamo parlando di persona che, nell’operazione Medusa, è stata tuttavia assolta da plurimi reati compresa l’aggravante della “mafiosità” e, da quel che mi risulta, ha subito condanna per una contravvenzione a qualche centinaio di euro per gioco d’azzardo.
Stiamo parlando di questo? Ovviamente senza voler minimizzare, ma il senso delle proporzioni e l’equilibrio sono i primi requisiti di un politico. Ho fatto il mio dovere prima e continuo a farlo adesso assumendomi sempre responsabilità in prima persona, ma non posso organizzare battute di caccia alle streghe semplicemente sui si dice e su presunzioni di responsabilità da contagio territoriale”.
(Enrico Aimi, Vice Coordinatore del PdL modenese Enrico Aimi