Nel febbraio del 2010 due rapine, messe a segno nel giro di quattro giorni l’una dall’altra, crearono grande apprensione a Scandiano. Nel settembre del 2010, per quei due colpi, finì in manette con l’accusa di rapina aggravata M.J., 22enne di origine tunisina ma residente a Castellarano. Nel primo colpo, il 17 febbraio, a finire nel mirino di un bandito solitario e armato di pistola, fu il bar Dolce Vita, a Bosco di Scandiano. Intorno alle 22.30, quando nel locale c’era solo la madre del titolare che stava facendo le pulizie, nell’esercizio entrò un uomo con in testa un cappello e il volto coperto da una bandana: il malvivente, dopo aver puntato contro la malcapitata una pistola, si fece consegnare l’incasso, circa 500 euro, per poi fuggire a piedi, nei campi circostanti.

Quattro giorni dopo, il 21 febbraio, a Scandiano si registrò un’altra rapina. Molto simile per tecnica e modalità. Al Pizza Point erano al lavoro la proprietaria e una dipendente. Qust’ultima si trovò di fronte a un giovane con il volto parzialmente coperto e con in pugno una pistola. Come giá era accaduto al bar Dolce Vita, l’uomo si fece consegnare i soldi della cassa: circa 700 euro. Quindi scappò via, senza lasciare traccia.

I carabinieri non ci misero molto a comprendere che le due rapine erano state messe a segno dalla stessa persona. Nei mesi a seguire si rivelò molto utile alle indagini la descrizione fisica del bandito fornita dalle vittime: tante le corrispondenze tra gli autori delle due rapine rilevate nei due racconti. Gli investigatori sono quindi arrivati al nome del tunisino.  Il sostituto procuratore Isabella Chiesi, d’accordo con i risultati delle indagini dei militari di Scandiano, chiese un provvedimento di custodia in carcere per il giovane. Provvedimento che il gip Angela Baraldi emise. Ottenuto il provvedimento restrittivo di natura cautelare emesso dal GIP del Tribunale, venne eseguito dai carabinieri. Nell’aprile del 2011, per quei fatti, il rapinatore seriale ottenne i domiciliari che però ieri ha violato. Sorpreso a passeggio dai carabinieri di Castellarano, è stato subito fermato.

Nonostante il freddo intendeva prendere una boccata d’aria: così si è giustificato il giovane che quindi è stato condotto in caserma dove,  alla luce della flagranza del reato di evasione, è stato arrestato.