I lavori di restauro della Ghirlandina hanno comportato anche la messa in sicurezza della scala elicoidale che consente di salire sulla Torre civica. Le visite, guidate e rivolte a piccoli gruppi, potranno arrivare fino alla balconata dei 60 metri, mentre l’accesso a quella superiore sarà consentito esclusivamente al personale addetto. Infine, alla balconata più alta può accedere solo il falco pellegrino, che è già ospite occasionale della Torre e per il quale è stato sistemato un nido.

Lo ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Antonino Marino, il quale ha anche assicurato che gli orari di apertura della Torre dalla prossima settimana saranno pubblicizzati da un cartello. Ad interrogare la Giunta rispetto alla valorizzazione e “utilizzazione” della Ghirlandina è stato Enrico Artioli del Pd, che oggi in Consiglio ha presentato un’interrogazione sul tema.

Il consigliere, sottolineando l’importanza storica e architettonica della Torre civica, oltre che campanaria, che dal 1997 con Duomo e piazza Grande fa parte dei siti dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, ha domandato alla Giunta “come valuti i lavori di restauro effettuati”. Inoltre, nell’istanza si chiedeva di valutare “la possibilità per il pubblico di accedere fino alla sommità o almeno ai piani più alti; orari e periodi di apertura al pubblico; possibili sinergie con l’adiacente Museo del Duomo; utilizzo dei locali interni per iniziative di promozione della cultura e del turismo e allestimento di mostre; il ripristino del ciottolato in corso Duomo”.

Per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione, l’assessore ha espresso “un giudizio positivo, condiviso dalla Soprintendenza e dal Comitato scientifico che ha seguito l’intervento e, in ultima analisi, anche dai cittadini”. Marino ha aggiunto di ritenere che gli attuali orari di apertura della Ghirlandina siano insufficienti e si è perciò impegnato a prevederne l’ampliamento. Inoltre, anche per l’assessore, “come hanno dimostrato i concerti e la mostra organizzati durante gli interventi di ristrutturazione, i locali interni della Torre potrebbero essere destinati in modo permanente alla promozione culturale, ma dovrebbero essere completati i lavori di restauro che richiedono investimenti per circa un milione di euro e per i quali – ha aggiunto – stiamo cercando finanziatori”.

L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza da Sandro Bellei del Pdl, che ha insistito sulla necessità di valorizzare maggiormente Duomo e Ghirlandina, “anche dal punto di vista del marketing”. In particolare, il consigliere suggerisce di trasformare “la Torre nel simbolo di Modena e di realizzare un bookshop all’interno della Ghirlandina, dove siano acquistabili i volumi realizzati sul Duomo e la Torre”.

Per William Garagnani del Pd “la visita turistica a Modena dovrebbe partire dall’alto della Ghirlandina per vedere la città dall’alto, prima di scoprirne ogni angolo camminando”. Inoltre, Garagnani ha consigliato di inserire la salita sulla Torre nei percorsi didattici rivolti alle scuole.

In conclusione, Enrico Artioli, ha detto di apprezzare la risposta dell’assessore, ma condividendo le proposte dei colleghi consiglieri, ha anche chiesto all’Amministrazione di valorizzare ulteriormente la Ghirlandina. Ha auspicato la possibilità di inserire la Torre “nei percorsi turistici, sfruttando qualche contributo che potrebbe venire anche dagli stessi operatori che poi ne beneficeranno”. E, ha infine rivolto due appelli: uno, appunto, agli operatori del turismo perché sostengano la proposta e, il secondo, a Marino affinché venga affisso un cartello all’ingresso della Torre con gli orari di apertura. Artioli ha anche suggerito la possibilità di valorizzare gli interventi di restauro effettuati “esponendo dei pannelli all’esterno”.