(Adnkronos/Ign) – Nel giorno dell’incontro alla Casa Bianca fra il presidente Usa Barack Obama e Mario Monti, il ‘Time’ dedica la copertina al presidente del Consiglio italiano. “Puo’ quest’uomo salvare l’Europa?” si chiede il magazine americano che definisce Monti come “l’uomo piu’ importante d’Europa”, impegnato “a cercare di far uscire l’Italia e i suoi vicini dal baratro economico”.”L’euro e’ ancora una moneta stabile, nonostante la crisi dell’eurozona” assicura il premier italiano in un’intervista video pubblicata sul sito del Time. In futuro, sostiene Monti, non solo non ci saranno uscite dall’euro di Paesi come Portogallo, Grecia o Irlanda, ma “la mia fiduciosa previsione e’ che (nell’eurozona, ndr) ci saranno 17 membri piu altri”. Riguardo alle riforme da attuare a livello europeo per superare la crisi, Monti ritiene che “ora e’ il momento di mettere in atto un mercato comune piu’ profondo e solido”. Inoltre, all’Europa servono anche “politiche piu’ orientate alla crescita”.Su questo fronte però, ammette, “c’e’ molto lavoro da fare per rimuovere gli impedimenti strutturali, la maggior parte dei quali hanno a che fare con l’eccessivo potere dei gruppi di interesse in relazione ai poteri pubblici”. Non solo un vasto programma di riforme economiche quindi, ma un vero e proprio cambiamento nel modo di vivere e lavorare degli italiani. Questa l’ambizione del presidente del Consiglio che risponde “spero di si'” al giornalista che gli chiede se non stia di fatto tentando di realizzare un vero e proprio cambiamento culturale in Italia. “Abbiamo bisogno di dare un senso di meritocrazia, di competizione… di cose che riteniamo necessarie”, sottolinea il premier in merito alle “riforme strutturali” che il suo governo sta attuando.Monti spiega poi la situazione politica nella quale si e’ trovato ad assumere il suo incarico affermando che “c’e’ stato un disarmo reciproco. La maggioranza che ora in Parlamento sostiene il governo non e’ una maggioranza strutturata, non e’ una coalizione di partiti, e’ l’unione dei tre partiti maggiori, ciascuno dei quali parla con noi, ma non parla con gli altri, perche’ vengono da un periodo ancora molto caldo di estrema belligeranza”. Cio’ nonostante, conclude il premier, “ora le cose stanno evolvendo”.