A seguito della “denuncia” dell’On. Isabella Bertolini (PDL) di iscritti a rischio camorra nel PDL modenese interviene Ciro Alessio Pecoraro coordinatore regionale di API giovani.

«Non sono solito intromettermi in questioni interne di altri partiti però le dichiarazioni, senza precedenti, dell’On. Bertolini non possono passare sotto traccia.

Se i sospetti di iscritti a rischio camorra nel PDL modenese avanzate dalla storica dirigente azzurra, Isabella Bertolini, fossero fondati la invitiamo a rivolgersi alla magistratura non al segretario nazionale Alfano.

Solo pochi giorni fa, a Modena, ci siamo stretti tutti attorno a Giovanni Tizian vittima di minacce mafiose e tutti dobbiamo sentirci quotidianamente impegnati in nome della legalità e della lotta alle infiltrazioni mafiose; non è accettabile che certe cose – se vere – non vengano denunciate alla magistratura, soprattutto perché vedono coinvolti prima di tutto uomini delle istituzioni.

La costruzione di un partito passa dall’impegno di uomini e donne ed evitare infiltrazioni della criminalità organizzata nei partiti è un dovere morale prima ancora che politico. Ovviamente non possiamo accettare l’equazione Campania, camorra, come già detto più volte la mafia non è più un fenomeno che riguarda solo il meridione del Paese.

Da cittadino e da giovane impegnato in politica mi auguro che quelle della Bertolini siano solo insinuazioni – frutto della sfida politica per il controllo del PDL a Modena – in caso contrario la politica darebbe l’ennesima prova di non meritare la fiducia dei cittadini.

Noi di Alleanza Per l’Italia saremo sempre a favore della legalità e contro ogni forma di criminalità organizzata e alleati di quanti hanno il coraggio di denunciare.

Infine, personalmente, non capisco perché tutti i partiti continuano a dichiararsi favorevoli all’abolizione delle province ma poi continuano a prevedere il livello provinciale nei loro organigrammi, e i vari “colonnelli” si sfidano senza esclusione di colpi per controllare tale livello, la trovo una enorme contraddizione».