Per il nuovo Ministro della difesa Giampaolo Di Paola anche le forze armate dovranno fare i conti con tagli alle spese. L’annuncio fatto dal Ministro, del quale aspettiamo di vedere le proposte concrete, è molto importante e finalmente sembra rispondere ai tantissimi appelli lanciati dai movimenti pacifisti in questi anni. In un momento di crisi economica gravissima, con i tassi di disoccupazione che salgono sempre di più e con un quarto delle famiglie italiane (dati ISTAT) a rischio povertà, il nostro paese continua a destinare ogni anno miliardi di euro per gli armamenti, e per armi di attacco.
E’ bene ricordare che attualmente l’Italia ha in programma – per scelte già varate del Governo Berlusconi – l’acquisto di caccia bombardieri (dal costo di 15 miliardi di euro), aerei senza pilota (1,3 miliardi), navi da guerra (5 miliardi), sommergibili (1 miliardo). Si tratta di cifre enormi, che potrebbero essere invece destinate al sociale, all’innovazione, alla formazione, al sostegno di chi perde il lavoro. A quelle, per dirla in breve, che sono oggi le vere priorità del Paese.
Le forze presenti in Parlamento compiano dunque una scelta coraggiosa ma indispensabile e sostengano il Governo sulla strada tracciata dal Ministro. Riprendendo lo slogan del movimento che lo scorso anno ha portato in piazza milioni di donne e uomini, oggi è proprio il caso di dire: “Tagli alle spese militari: se non ora quando?”
(Thomas Casadei, Consigliere regionale PD Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna)