Si è concluso positivamente il percorso di riconoscimento dell’associazione “Distretto del Pomodoro da Industria – nord Italia”, come Organizzazione interprofessionale interregionale. Dopo i passaggi necessari previsti dai regolamenti comunitari, tra cui la verifica dei requisiti da parte della Commissione Europea, il Distretto è stato infatti riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna.
“Sono particolarmente soddisfatto per questo traguardo a cui abbiamo lavorato tenacemente, insieme al vice presidente della Provincia di Parma, Pierluigi Ferrari, e a tutte le componenti della filiera – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – . E’ un traguardo che pone l’Emilia-Romagna all’avanguardia in Italia nel consolidamento di relazioni positive di filiera, necessarie per lo sviluppo della cosiddetta agricoltura contrattualizzata, vero antidoto alla volatilità dei prezzi all’origine, alle importazioni selvagge di prodotto di bassa qualità e alla bassa redditività agricola. Così si difende attivamente il vero ‘Made in Italy’ senza contrapposizione tra agricoltura e industria alimentare. E’ peraltro la strada – ha proseguito Rabboni – che stiamo praticando da anni per il grano duro di Alta Qualità destinato a Barilla e che ci impegniamo a estendere a tutti i comparti agricoli destinati alla trasformazione. Auspico che anche nel sud Italia – ha concluso l’assessore – possa costituirsi un Organismo interregionale analogo al nostro, a cui la Regione Puglia sta lavorando da tempo, e che su questa base possa nascere ciò che fin qui è mancato, e cioè un governo unitario della filiera nazionale del pomodoro da industria, soprattutto per quanto riguarda le attività di commercializzazione su scala nazionale e internazionale, le problematiche dell’import-export e dei rapporti con la grande distribuzione italiana e straniera”.
Il Distretto del pomodoro, con sede a Parma, è la prima Organizzazione interprofessionale riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna, in seguito alla delibera della giunta del marzo scorso che ha reso disponibile un nuovo strumento per facilitare i rapporti tra le diverse componenti della filiera del pomodoro, in particolare tra produzione agricola e trasformazione industriale, con la possibilità di estendere gli accordi anche alla distribuzione commerciale, per rafforzare la competitività di ciascuno e di tutti. Il nuovo organismo impegna i partecipanti, pena sanzioni di varia natura e intensità, alla definizione e al rispetto di accordi per i quantitativi annuali di produzione, per le caratteristiche qualitative del prodotto, i meccanismi di formazione dei prezzi e le modalità di pagamento, nonché per progetti comuni di ricerca e innovazione, di sostenibilità ambientale e valorizzazione commerciale.
Il comparto emiliano-romagnolo del pomodoro da industria, che rappresenta da solo circa il 35% della produzione nazionale, insieme alle altre realtà produttive del nord Italia ha scelto di dare vita all’Organismo interprofessionale interregionale per poter proseguire le azioni positive di programmazione produttiva, anche dopo la cessazione degli aiuti comunitari che rendevano obbligatori questi accordi. Tutto ciò nella convinzione che solo dalla condivisione – anche degli aspetti qualitativi e quantitativi – tra produttori, trasformatori e distribuzione si possa ottenere un’effettiva valorizzazione del prodotto italiano e contrastare efficacemente l’accresciuta concorrenza internazionale nel comparto.
All’associazione “Distretto del Pomodoro da Industria – nord Italia” aderiscono organizzazioni di produttori del pomodoro, industrie di trasformazione private e cooperative, organizzazioni professionali agricole, alcune Province, Camere di Commercio e istituti di ricerca. L’associazione opera nel territorio dell’Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e nella Provincia Autonoma di Bolzano.