È stato approvato dal Consiglio comunale di Carpi nella seduta del 24 novembre scorso il Regolamento per l’istituzione e il funzionamento del Consiglio Tributario. “La manovra governativa d’estate ha consentito agli enti locali, grazie a minori restrizioni sul Patto di Stabilità, di elevare, limitatamente agli anni 2012, 2013 e 2014, la quota di compartecipazione ai tributi erariali al 100 per cento, a condizione che il Comune istituisca il Consiglio entro il 31 dicembre prossimo: ogni Comune delle Terre d’Argine se ne doterà. La norma originaria istitutiva di questo organismo è il Decreto legislativo luogotenenziale dell’8 marzo 1945, il quale, tuttavia, risulta in parte inapplicabile ed in parte abrogato – ha spiegato l’assessore al Bilancio Cinzia Caruso -; solo ora viene data potestà regolamentare agli enti locali per definire forme e composizione dello stesso Consiglio”. Il nostro Comune ha peraltro tre anni fa aderito al Protocollo di intesa tra Anci regionale e la Direzione regionale Emilia Romagna dell’Agenzia delle Entrate al fine di avviare la collaborazione con quest’ultima proprio in materia di contrasto all’evasione fiscale.
Il Consiglio Tributario nasce in un’ottica di sinergia istituzionale fra i soggetti interessati al percorso di accertamento dei redditi assoggettabili alle imposte previste dalle vigenti norme di legge. Tale organo infatti contribuirà alle attività di accertamento attraverso l’individuazione di possibili segnalazioni all’Agenzia delle Entrate, alla Guardia di Finanza e all’Inps. Il Consiglio Tributario redigerà un programma di lavoro, da presentarsi semestralmente alla Giunta comunale e annualmente al Consiglio comunale. Del nuovo organo tecnico ne faranno parte il Dirigente comunale del Servizio Tributi, che ne sarà il Presidente, i responsabili dell’Ufficio tributi dei quattro Comuni dell’Unione Terre d’Argine, il Comandate della Polizia municipale e, come invitati quando necessario, i dirigenti di Guardia di Finanza, Agenzia del Territorio, Inps e Agenzia delle Entrate tra gli altri, con i quali già comunque c’è una collaborazione in essere. Non sono previsti emolumenti per i membri del Consiglio, né una durata predefinita dello stesso. “Si tratta di uno strumento snello, consultivo e di indirizzo, con diversi ambiti di intervento da concordare, che garantisce secondo noi – ha detto sempre Caruso – un’efficacia maggiore e non disperde le forze, concordando azioni omogenee all’interno dell’Unione”. Il medesimo potrà articolarsi in sedute tematiche avvalendosi dei tecnici di riferimento dei servizi coinvolti nel progetto ‘Partecipazione del Comune all’accertamento dei tributi erariali’: commercio, urbanistica, edilizia, polizia municipale, anagrafe, nonché pubblica istruzione e servizi sociali.
Il dibattito sulla delibera in discussione è stato aperto dal capogruppo del PdL Roberto Andreoli, che ha proposto un emendamento al comma 7 dell’articolo 5 del Regolamento del Consiglio Tributario, diretto a prevedere tra i suoi componenti due osservatori tecnici, uno nominato dalla maggioranza e uno dalla minoranza consiliare: “sarebbe una forma interessante di compartecipazione al lavoro di questo organismo, visto che le sue strategie, gli ambiti prioritari e i progetti operativi sono temi importanti. Già lo facciamo in pratica – ha detto – per la nomina dei Revisori dei Conti…”. L’assessore Caruso ha replicato ad Andreoli ricordando i compiti e gli obblighi del Consiglio Tributario e il fatto che i suoi componenti e i suoi invitati sono tenuti al segreto d’ufficio e al rispetto della privacy. Il capogruppo IdV Andrea Bizzarri si è detto poi non interessato al fatto che nel Consiglio siedano rappresentanti di maggioranza e minoranza, “visto che questo è un organo tecnico che deve restare fuori dall’ingerenza della politica”. Lo stesso ha affermato il capogruppo Pd Davide Dalle Ave mentre da Argio Alboresi e Euro Cattini della Lega nord è venuta dal primo la richiesta di sospendere la seduta del civico consesso per trovare una formula condivisa e dal secondo una sottolineatura sulle possibili ambiguità tra Consiglio e organi tributari. Roberto Benatti del PdL dal canto suo ha chiesto di fare per il Consiglio Tributario quello che avviene di solito per i Revisori dei conti, che vengono indicati dal Consiglio comunale in base ai loro curriculum professionali.
La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti ha invece detto che “a differenza di quanto affermato in questa sede dal consigliere Bagnoli il Comune deve fare il detective. Non vedo perché dovremmo opporci a questa proposta di emendamento, i due invitati saranno tenuti al segreto d’ufficio, dire no mi sembra deludente, non un bel segno”. E se il Sindaco Enrico Campedelli prendendo la parola ha rammentato come i controlli tributari il Comune già li facesse ma che ora è la manovra governativa che impone di creare il Consiglio Tributario per ottenere il 100% di quanto accertato il consigliere Pd Roberto Arletti non si è limitato ad apprezzare la novità rappresentata da questo organismo ma ha elencato una serie di proposte sul tema dei controlli: tra queste quella di potenziare gli uffici tributi con personale già formato come i dipendenti stagionali dei Caaf e di non garantire servizi comunali per 5 anni a chi evade le tasse. Marco Bagnoli (Pd) ha sottolineato dal canto suo che esiste un problema di conflitti d’interesse e tutela della privacy, motivazioni sufficienti per non accettare a suo parere l’emendamento proposto da Andreoli. Quest’ultimo intervenendo di nuovo si è pronunciato comunque a favore dell’istituzione del Consiglio Tributario e ha affermato che la legge non entra nel merito della composizione di questo organismo, che viene deciso dal Civico consesso. “I dirigenti del Comune non sono forse affini alla maggioranza che sostiene il Comune? I due invitati non voterebbero, quindi non esiste conflitto d’interesse mentre è importante che sappiamo da dove si inizia nel combattere gli evasori…”.
Al momento del voto l’emendamento presentato dal capogruppo del PdL ha ottenuto i voti di PdL, Lega nord, Fli, ApC, contrari Pd e Idv, ed è stato dunque bocciato. La delibera sul Regolamento per l’istituzione e il funzionamento del Consiglio Tributario è stata invece votata da tutti i presenti in aula, ad esclusione dei componenti del gruppo della Lega nord.
Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi del 24 novembre è stata infine approvata una Variante ad un Piano particolareggiato d’iniziativa privata del 2004 che riguardava un ambito insediativo in via Budrione-Migliarina. Il piano terra dell’edificio previsto da questo Piano in primis destinato a insediamenti commerciali con questa Variante è diventato ad uso residenziale, mentre il numero delle unità abitative previste è sceso da 57 a 55. Questa trasformazione d’uso non ha modificato comunque la capacità edificatoria dell’intervento. La delibera in questione è stata approvata da Pd e Idv, con il voto di astensione di ApC e quello contrario di Fli, Lega nord e PdL.