La recente approvazione del PRG da parte del Comune di Campogalliano in merito alla riconversione dell’ area Bugatti risulta, per i dati a nostra disposizione, assolutamente sproporzionato, sia per il comparto commerciale sia per quello alberghiero, a questo proposito Federalberghi Confcommercio esprime la propria contrarietà.

Una contrarietà che prende spunto anche dalla vicina Bologna dove è ampiamente documentato il fatto che, in meno di 10 anni, il tasso di occupazione camere è passato dal 69% al 53,80 %. Un risultato venuto a seguito dall’avventato incremento del numero di camere e della contemporanea perdita di quote di mercato nel settore fiere e business. Modena negli stessi anni è passata dal 59% al 54% .

Occorre dunque continuare ad intervenire sulla qualificazione dell’ offerta, ma non esistono senz’altro le condizioni per incrementare la rete del ricettivo, nascondendosi dietro le facili affermazioni che si registrerebbe, per alcuni eventi (forse è rimasto solo il festival della filosofia e solo limitatamente a Modena), il tutto esaurito.

L’esigenza, manifestata dagli operatori Federalberghi Confcommercio, è dotare il nostro territorio di infrastrutture che consentano di sviluppare politiche di promo -commercializzazione efficaci all’interno di un progetto organico di sviluppo dell’ intero nostro territorio.

Sarebbe auspicabile che si intervenisse su due livelli, dal un lato dando una forte accelerazione all’attivazione del progetto di marketing territoriale di CCIAA , dall’ altro di prevedere all’interno dei PRG una pianificazione degli insediamenti e delle infrastrutture turistiche in quanto è indispensabile che questi procedano di pari passo.

Occorre infatti che siano poste le condizioni per gli imprenditori di conoscere gli sviluppi del territorio, e di conseguenza attivare investimenti conseguenti nell’ ambito delle proprie aziende

Federalberghi Confcommercio, riferendosi alle gestioni urbanistiche delle amministrazioni comunali attraverso i PRG, manifesta una forte preoccupazione in merito al fatto che, sempre più, creano le condizioni per riconvertire aree dismesse del manifatturiero in insediamenti commerciali e strutture ricettive.

Tali interventi spesso risultano decontestualizzati dal territorio e, dopo un primo slancio, fondato prevalentemente sulla novità, non riescono a concretizzare le condizioni di sopravvivenza dell’impresa, creando nel contempo una forte turbativa del mercato.