Le imprese dell’Emilia-Romagna possono da ora assumere apprendisti in alta formazione. Gli atenei emiliano-romagnoli hanno presentato le proprie proposte di dottorato alla Regione, e tra queste le aziende possono adesso assumere con contratto di apprendistato un giovane laureato, di età inferiore ai trent’anni e in possesso dell’idoneità ad un corso di dottorato oppure che sta già svolgendo in università il dottorato di ricerca. L’apprendistato in alta formazione per il conseguimento del titolo di dottorato è una prima sperimentazione della Regione Emilia-Romagna, che a luglio scorso ha siglato un protocollo d’intesa con le università emiliano-romagnole e le parti sociali.
L’elenco completo degli ambiti e dei dottorati disponibili si trova sul sito www.emiliaromagnalavoro.it
“L’obiettivo è promuovere un rapporto sempre più stretto tra il mondo della ricerca e le imprese, e mettere a disposizione delle aziende, anche quelle piccole e medie, persone altamente qualificate – spiega l’assessore regionale all’Università e al Lavoro Patrizio Bianchi – In questo modo si sostiene il sistema regionale della ricerca e allo stesso tempo si favorisce la competitività del nostro sistema produttivo”.
Come previsto dall’accordo, spetta agli atenei individuare i dottorati di ricerca e il numero di posti riservati per l’apprendistato. I laureati che superano le selezioni richieste per l’ammissione possono poi essere assunti dalle imprese con contratto di apprendistato.
Le imprese interessate dovranno stipulare i contratti sulla base dei contratti collettivi nazionali delle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative. La durata del contratto di apprendistato per l’acquisizione del titolo di dottore di ricerca non può essere inferiore a 24 mesi e superiore a 48 mesi. Il percorso formativo durante il periodo di apprendistato viene definito insieme dalle università e dalle imprese, ma deve prevedere almeno 120 ore annue di attività didattica e di formazione, finalizzata all’acquisizione di competenze negli ambiti dell’innovazione tecnologica ed organizzativa dell’economia delle imprese regionali, e dovrà contribuire ad implementare i risultati della ricerca e le attività di trasferimento tecnologico.
Le attività formative dovranno essere erogate lungo l’intero arco di durata del contratto, per assicurare l’alternanza formazione-lavoro che caratterizza il contratto di apprendistato per il conseguimento del titolo di dottore di ricerca. Le imprese dovranno inoltre garantire la necessaria formazione interna, che integra quella delle università, anche prevedendo attività di tutoraggio formativo. Un apposito coordinamento tecnico regionale, composto da un rappresentante per ciascuna delle parti che hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa, dovrà verificare l’andamento della sperimentazione, che ha durata biennale.