La Federazione PRC di Modena aderisce allo sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori proclamato per lunedì 12 dicembre. Lo riteniamo un segnale necessario e giusto, e apprezziamo in particolare la scelta della Camera del Lavoro di Modena di proclamare lo sciopero generale di 8 ore.
Ci sembra evidente la continuità sul terreno delle politiche economiche e sociali tra il governo Berlusconi e il governo Monti.
Di nuovo, infatti, il governo chiede sacrifici ai lavoratori e ai pensionati, non dà nessuna garanzia per i precari, continua sulla strada delle privatizzazioni, non mette in campo nessuna politica pubblica in grado di contrastare i nodi di fondo della crisi.
A questo si associa una crescente emergenza democratica: il dato gravissimo della non attuazione dei referendum del giugno scorso va a braccetto con la scelta di Marchionne di estendere a tutto il gruppo Fiat il “modello Pomigliano”. È questo un fatto che consideriamo gravissimo, perché cancella il contratto nazionale, perché è basato sull’esclusione dei sindacati che non piacciono alla Fiat, perché peggiora ulteriormente le condizioni materiali degli operai. E sappiamo bene quanto tutto ciò sia grave per gli oltre 5.200 lavoratori occupati nelle fabbriche modenesi del gruppo Fiat (Maserati, Cnh, Ferrari, Irisbus).
Come Berlusconi, anche il governo Monti punta ad attraversare la crisi riducendo gli spazi democratici. Pensiamo oggi, ancora più di ieri, che il Partito Democratico e l’Italia dei Valori abbiano commesso un grave errore nel sostenere la nascita di un governo che non è né tecnico né neutrale, che tutela i profitti e gli interessi dei poteri forti e risponde a Confindustria, al Vaticano e alla Banca Centrale Europea.
È per tutto questo che la giornata di lunedì non deve essere un passaggio rituale, ma l’inizio di una mobilitazione ampia e generalizzata per mandare a casa il governo Monti, i partiti che lo sostengono e le loro politiche di macelleria sociale.
(Prc Federazione di Modena)