Sono oltre quattrocento gli avvisi di accertamento giunti ad altrettanti esercenti nelle ultime settimane a seguito dell’improvvisa stretta sull’applicazione dell’imposta di pubblicità decisa dall’amministrazione comunale e messa in atto dal nuovo gestore dell’accertamento e della riscossione dell’imposta stessa.
Per Ascom Confcommecio-Fam, Cna, Confesercenti, Lapam-Licom “non si discute certo sulla necessità che tutti osservino la normativa in materia, che peraltro presenta non poche zone d’ombra; come abbiamo rappresentato con forza all’amministrazione comunale, sarebbe stato opportuno che l’azione di controllo a tappeto sulle attività, ora in atto, fosse preceduta da una preventiva azione di informazione agli esercenti, che, in perfetta buona fede, hanno agito in questi anni sulla scorta di un regime applicativo consolidatosi nel tempo , in virtù del quale ciò che ora viene sanzionato si riteneva in perfetta buona fede rientrasse nella casistica di esenzione dal pagamento dell’imposta di pubblicità”.
“Senza considerare – proseguono le quattro Associazioni – che c’è una schiera di casi rispetto ai quali non è chiaro se si rientri nel campo di applicazione dell’imposta di pubblicità e sui quali sarebbe stato necessario fare preventivamente chiarezza, prima di colpire in modo indiscriminato decine di esercenti che ritenevano del tutto in buona fede di rientrare, rispetto a tali situazioni, nella casistica di esenzione del pagamento del tributo previsto dalla legge”.
“Anche per questo – continuano le quattro Associazioni – l’improvvisa stretta in atto sull’applicazione dell’imposta di pubblicità sta creando non pochi disagi e tensioni alle categorie e quanto sta accadendo è giustamente vissuto come atto vessatorio nei confronti di chi, come i commercianti ed i piccoli artigiani, è assoggettato ad una mole impressionante di adempimenti burocratici, rischia di essere schiacciato dal peso di una fiscalità abnorme e sta pagando in modo salato il conto della crisi economica in atto”.
“Chiediamo dunque all’amministrazione – precisano Lapam-Licom, Confesercenti, Cna, Ascom- Confcommercio – che sia formalmente aperto un tavolo di confronto tecnico-politico teso a definire in modo il più puntuale possibile, e utilizzando il buon senso, le linee di confine tra pubblicità soggetta all’imposta e quella esente, con l’obiettivo di responsabilizzare il contribuente, opportunamente informato circa l’ambito di applicazione del tributo, anche attraverso una guida applicativa alla cui stesura le Associazioni sono pronte a collaborare”.
“In ragione della mancanza di un’adeguata campagna informativa preventiva a favore dei contribuenti – concludono le quattro Associazioni – chiediamo inoltre che il Comune voglia adottare una moratoria circa l’applicazione delle sanzioni per l’omessa o infedele dichiarazione connessa all’attività di accertamento posta in essere in questi giorni fino al momento in cui sarà messa in atto una adeguata campagna informativa sulla materia”.