La maggioranza di sinistra dell’Assemblea legislativa regionale ha da poco approvato il Programma regionale d’Informazione e di Educazione alla Sostenibilità (INFEAS), che prevede una spesa di oltre due milioni di Euro che si vanno ad aggiungere ai 3.6 milioni spesi nell’ultimo triennio.

Il consigliere regionale Fabio Filippi ha criticato questo programma affermando: “In Emilia-Romagna la Regione e le Province (esclusa Piacenza da soli due anni) sono governate da amministrazioni di sinistra. Logicamente le carenze ambientali, evidenti nella nostra regione, sono imputabili, chiaramente a chi ha governato cioè al centrosinistra. Le scelte urbanistiche sbagliate, i quartieri ghetto nelle città, la viabilità inadeguata, l’abbandono della montagna, l’errata gestione del territorio sono una conseguenza delle politiche sbagliate promosse dalle giunte (comunali, provinciali e regionali): a parole rispettose dell’ambiente ma di fatto più attente al business delle aree edificabili e alle speculazioni targate coop rosse.

A fronte di una politica ambientale carente la Regione, anziché correggere il suo operato, ha deciso di spendere ulteriori migliaia di euro per brochure, CD e opuscoli, che nessuno legge, per falsificare la realtà dei fatti e per autocelebrarsi: tutto ciò a spese dei cittadini.

In questi anni, è stato sperperato un capitale economico ed umano che, se sfruttato per iniziative ambientali vere e per creare sviluppo nelle zone disagiate d’interesse ambientale come l’Appennino, avrebbe certamente garantito buoni frutti.

Anziché spendere decine di milioni di euro in programmi INFEAS, la Regione Emilia-Romagna avrebbe potuto: favorire le eccellenze naturalistiche, culturali, artistiche, gastronomiche e artigianali; incentivare il turismo nelle aree naturalistiche, nelle zone di montagna e negli spazi verdi delle nostre pianure, ricchi di fauna e di flora. In questo modo avrebbe anche favorito la permanenza della popolazione in zone a rischio di abbandono.

L’educazione ambientale vuol dire incentivare la gente a rispettare l’ambiente vivendolo, non distribuendo opuscoli politici nelle classi scolastiche per fare propaganda a favore di chi detiene il potere locale.”