Ventiquattro chilometri di marcia per dire “no” alla guerra. La Cia-Confederazione italiana agricoltori camminerà da Perugia ad Assisi rinnovando così il suo impegno per la pace e la fratellanza tra i popoli. E lo farà aprendo la 50° edizione dello storico corteo con una riproduzione del “trattore-mappamondo” di Alcide Cervi.

Una versione attualizzata del celebre cimelio è stata realizzata dalla Cia, in collaborazione con l’Istituto Cervi, per ricordare e rinnovare il messaggio di giustizia e progresso che la vecchia macchina agricola rappresenta. Il trattore sovrastato da un globo, di proprietà del padre dei sette contadini trucidati dai nazi-fascisti nel 1943, è stato scelto come simbolo di speranza in un futuro in cui l’agricoltura potrà sorreggere il mondo diventando la risorsa per sconfiggere fame e povertà. Uno strumento di progresso, in grado di tracciare un solco solido verso la pace e la giustizia tra i popoli.

In questo modo la Cia aderisce alla Marcia Perugia-Assisi ribadendo il ruolo strategico e decisivo che l’agricoltura può avere nella lotta all’odio, alla violenza, alla barbarie e all’ingiustizia sociale. Solo con più agricoltura e con un sviluppo equo e sostenibile si possono vincere le sfide planetarie della fame e della povertà, che ancora oggi colpiscono un miliardo di persone nel mondo.

È per questo che la Confederazione, da anni coinvolta nella gestione del patrimonio librario dell’Istituto Cervi, ha scelto di comunicare il proprio messaggio di pace portando con sé in marcia la macchina agricola della celebre famiglia partigiana, protagonista nella lotta di emancipazione nelle campagne, ancor prima che della liberazione dal fascismo. Trattore e mappamondo descrivono bene i due aspetti di queste eroiche vittime del fascismo: da una parte la concretezza del lavoro della terra, condotto con lungimiranza e modernità, dall’altra lo sguardo coraggioso e visionario verso il mondo.

Rievocando il percorso di questi fratelli contadini innamorati del progresso e della conoscenza, la Cia si unisce al messaggio di pace della manifestazione fondata dal filosofo pacifista Aldo Capitini, con una partecipazione massiccia di agricoltori che insieme marceranno per ricordare a tutti i cittadini il “ripudio” alla guerra scritto nella nostra Costituzione, per difendere i diritti umani e promuovere un’economia mondiale di giustizia.

La Confederazione parteciperà, come ha fatto molte altre volte, alla Marcia della pace perché crede nella nonviolenza come metodo e stile di vita, come strada maestra per contrastare ogni forma d’ingiustizia e si unisce così alle parole del suo fondatore, che vedeva nella nonviolenza “la via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento di liberazione, prova suprema di amore, varco a uomo, società realtà migliori”.

La Confederazione italiana agricoltori camminerà, quindi, “contro la morte per fame, la corruzione, l’illegalità, la censura, le guerre, il commercio delle armi, il terrorismo, la violenza, il razzismo, lo sfruttamento, l’indifferenza, l’individualismo”, come afferma il Manifesto che accompagna la sua adesione alla manifestazione di domenica 25 settembre.