“Per l’ospedale di Pavullo, il problema non è tanto quello del nome o della definizione, quanto quello del mantenimento dei servizi e delle competenze e gli uni e le altre, anche dopo l’approvazione del nuovo Pal, saranno garantite”. Il Sindaco di Pavullo Romano Canovi e l’Assessore alle politiche sociali e alla sanità, Milena Chiodi, intervengono dopo la nuova pioggia di dichiarazioni, alimentate da un gruppo di cittadini del Frignano. “Ribadiamo ancora con forza – proseguono – che l’ospedale non chiude e non chiuderà, che non ha bisogno di essere salvato, perché è già salvo e che sarebbe il caso di chiudere con questo tentativo di giocare sulle paure e sull’emotività delle persone, alimentato anche da chi ha incarichi istituzionali, posizione, questa, che consiglierebbe, comunque, maggiore prudenza. Precisiamo anche, che noi e tutta la Giunta, non siamo affatto sereni, ma molto preoccupati per una situazione generale che si aggrava continuamente.
In questo contesto, del quale tutti si devono rendere conto, il fatto che il nostro ospedale non subisca tagli alle prestazioni erogate e che continui a essere il punto di riferimento per tutta la montagna modenese, con i servizi adeguati al territorio di competenza, è da valutare con favore. La nostra attenzione sull’evoluzione del Pal, poi, senza squilli di tromba, è stata costante, così come è e sarà costante la nostra disponibilità a confrontarci con tutti coloro che, in buona fede, possono avere dei timori. A noi sta a cuore il presente e il futuro del nostro ospedale, senza alzate demagogiche e con il realismo che la situazione impone, e non accettiamo l’accusa risibile di svendere la nostra sanità a chissà quali interessi per convenienza politica. Proprio per questo, avevamo programmato un incontro con il Comitato Mamme, per discutere delle prospettive del reparto di Ostetricia, rinviato perché una di loro è stata raggiunta dal lieto evento della nascita di un figlio. L’incontro con il Comitato, comunque, si terrà lunedì 12, mentre sono già previste nei prossimi giorni riunioni con le associazioni di categoria e i sindacati e con le associazioni di volontariato. Lunedì 19 settembre, poi, sarà convocato un incontro con i Sindaci dei Comuni che fanno parte della Comunità Montana del Frignano, seguito da un’assemblea pubblica; a entrambi gli eventi, parteciperanno tutti gli attori del Pal, Azienda Ausl e Provincia in testa”. Canovi e Chiodi, poi, ribadiscono che il nosocomio pavullese sarà ancora pienamente operativo.
“Confermiamo che il punto nascite non chiuderà e che continuerà a operare assicurando la massima sicurezza, anche se è al di sotto dei 500 parti all’anno. A questo proposito vale la pena di ricordare che altre regioni hanno chiuso senza troppi scrupoli punti nascite come il nostro, al di sotto del numero di parti consigliato, previsto dal Ministero, e proprio la particolarità del territorio appenninico ha consentito di mantenere aperto, con tutte le garanzie, quello di Pavullo. Gli altri reparti, continueranno a funzionare come ora, ad esclusione di quello di Geriatria, che, nel tempo, sarà trasformato in reparto di Lungodegenza, per continuare a fornire assistenza a quei malati usciti dalla fase acuta e non ancora in grado di ritornare al proprio domicilio. Gli anziani affetti da patologie in fase acuta, attualmente in carico al reparto di Geriatria, saranno seguiti, sempre a Pavullo, dai reparti di competenza.
Il nuovo Pal, poi, non è una gara fra i vari ospedali per appiccicarsi etichette, ma è un piano che tiene conto delle difficoltà che ci sono e che punta a garantire il migliore approccio e la migliore assistenza alle varie patologie e in questo contesto il nostro ospedale ha una sua completa dignità. Notiamo anche che, purtroppo, continua a passare quasi sotto silenzio, quasi fosse un impiccio, la promozione della base pavullese dell’elisoccorso da provvisoria a permanente e che qualcuno, viceversa, si diverte a fare dell’ironia del tutto fuori luogo, non rendendosi conto dell’importanza di questo risultato. Quello che ci auguriamo, in conclusione, è che, in tempi brevi, si possa arrivare a un confronto sereno, che possa sgombrare il campo dai dubbi. Noi siamo disponibili a continuare a fare la nostra parte e se gli altri ci seguiranno sulla strada della ragionevolezza, troveranno la giusta considerazione”.